mercoledì 21 dicembre 2011

Scossa dalle fondamenta la Basilicata dei boiardi

Qualcuno deve ricordare il Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Potenza, S.E. Dott. Vincenzo Tufano, tuonare all'inaugurazione dell'anno giudiziario: “...si è fatto strame della giustizia...”.
Difronte e di lato le LL.EE. Gaetano Bonomi, Modestino Roca, i vertici dei Carabinieri e della Questura, gli avvocati ed i giornalisti.

S. E. Gaetano Bonomi - Sost. Proc. Gen.
S. E. Vincenzo TUFANO - Procuratore Generale












Le Eccellenze, vestite di porpora e addobbate d'ermellino, si compiacevano di dileggiare il magistrato titolare delle inchieste che avevano investito i massimi esponenti delle istituzioni lucane ad ogni livello.
Bei tempi, quelli, quando l'inchiesta a carico di una presunta associazione per delinquere che coinvolgeva magistrati, politici e imprenditori veniva presentata come una offesa ai lucani. 

Quando il Signor Vincenzo Folino dichiarava di conoscere il grande vecchio che aveva ordito il piano per diffamare la Lucania ed i suoi abitanti. 

Quando i parlamentari lucani (inquisiti e non) si affrettavano a manifestare solidarietà e vicinanza a quanti erano incappati nei rigori delle indagini preliminari tenute dalla Procura di Catanzaro

Bei tempi andati, finalmente!

Il Dr. Tufano Vincenzo è un pensionato e il Dr. Gaetano Bonomi si appresta a seguirlo.
Gli altri sono ancora in attività ma capiremo ancora per quanto e con quali responsabilità. Il fatto è che a fare “strame” dell'ordinamento giudiziario erano proprio loro, così ipotizza l'atto di chiusura di un articolato procedimento giudiziario firmato da due magistrati in servizio a Catanzaro.

Ma non è questo l'aspetto più significativo, poiché i procedimenti giudiziari sono solo una parte della realtà e colgono solo alcuni aspetti dei fatti, spesso nemmeno riuscendo a perseguire i reati che vi si ravvisano.

Quello che preme sottolineare è il sistema di potere e di governo del potere che da questa indagine emerge.
Ne fanno parte i massimi vertici della Procura Generale di Potenza, dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della politica che si muovono come un'organizzazione malavitosa. Che minacciano, intimidiscono, perseguono o proteggono, falsificano, calunniano, articolano e dispongono. Ma non sono tanti.

Sono pochi uomini, inebriati del loro potere e presuntuosi di una impunità che, evidentemente, non gli viene più garantita dopo lustri di connivente acquiescenza: le polverose tesi di “Toghe Lucane”, scrivevano pochi mesi fa un direttore ed un noto scrittore, mentre invitavano ad una impossibile pacificazione senza verità.

Quelle stesse tesi, oggi cominciano ad assumere i contorni della stretta attualità e, forse, le premesse di una pacificazione vera, che sarà pensabile solo quando coloro che hanno oltraggiato i Lucani e fatto strame dell'ordinamento giudiziario saranno messi nelle condizioni di non nuocere, fosse anche solo per quiescenza se non per sospensione giudiziaria dalle funzioni.

Non si comprende come ad alcuni magistrati lucani sia consentito ancora oggi esercitare le funzioni giurisdizionali nelle aule in cui hanno fatto “strame” della propria funzione, mentendo, producendo falsi, violando i diritti di difesa, ignorando le informative della Guardia di Finanza. 
No, proprio non si comprende! (da L'indipendente Lucano, in edicola sabato 24 dic. 2011)

leggi: Avviso conclusione delle indagini