venerdì 4 settembre 2020

Luca a Marirosa sono nostri

Anni fa, in un processo che vedeva imputati un giornalista ed il direttore della testata, per un articolo che parlava della tragica morte di Luca e Marirosa, l'avvocato che li difendeva disse nell'arringa finale che quei morti non appartenevano solo ai familiari e che la domanda di verità e di giustizia era proprietà di ogni uomo che avesse la sensibilità di uomo, prim'ancora che di cittadino.

Oggi, come allora e (forse) più di allora questa affermazione è attuale.

Olimpia, madre di Luca, non può arrendersi ma anche noi non possiamo arrenderci alle cose da fare, alla negligenza ed alla neghittosità di alcuni, al quieto vivere di molti.

Devono essere stati un inferno, questi 32 anni per chi sa, per chi tace, per chi non ha mai chiesto perdono: non è più una questione di "giustizia", di sentenze, di condanne, di archiviazioni. E' che bisogna tornare a guardare i propri genitori ed i propri figli, gli amici, i vicini da uomini liberi.

E' il tempo di riconquistare la libertà.



martedì 28 gennaio 2020

CSM: Qualcosa è cambiato, speriamo che duri!

Al CSM ma, più in generale nel pianeta “Giustizia” qualcosa di significativo è cambiato.
Nel 2007, dopo una campagna di informazione ampiamente partecipata dalle massime autorità dello Stato, della stampa, del mondo politico e della magistratura,  i Sostituti Procuratori Luigi De Magistris, Dionigio Verasani, Gabriella Nuzzi e del Procuratore Capo Luigi Apicella furono “condannati” al trasferimento immediato di sede e di funzione. Il Dr Apicella, anticipò la pensione.
Le inchieste di cui avevano la titolarità, furono strappate dalle loro mani e traferite ad altri magistrati.
Nessun rilievo o provvedimento o irregolarità è emersa nelle sedi giudiziarie che furono chiamate a valutare gli atti compiuti da questa pattuglia di magistrati inquirenti nell’esercizio delle loro funzioni.
Gli atti dell’inchiesta seguita dal Dr. De Magistris, denominata “Toghe Lucane”,  per cui aveva inviato agli indagati l’avviso di conclusione delle indagini, furono disaggregati dal nuovo sopraggiunto “titolare” che li riaggregò in nuovi e diversi “faldoni” dopo aver ascoltato le dichiarazioni legittimamente rese dagli indagati e ricevuto le memorie delle difese.
Quegli stessi atti, che nell’inchiesta Salernitana dei sostituti Nuzzi e Verasani erano stati acquisiti in copia integrale, sono scomparsi misteriosamente e chi ha denunciato quella scomparsa è ancora oggi sotto processo!
Già, sono stati tempi terribili ma forse, dopo tanti anni, possiamo dire che ne è valsa la pena.
https://www.lanuovacalabria.it/post/scontro-in-procura-a-catanzaro-lupacchini-trasferito-a-torino-per-le-accuse-a-gratteri