venerdì 18 giugno 2010

Toghe Lucane è ancora aperta e chi sosteneva il contrario diceva cose non vere


L'udienza inizia con qualche ritardo. Maria Rosaria Di Girolamo vorrebbe sapere se l'assenza del PM Capomolla è frutto di una scelta (legittima) del magistrato oppure se deve attenderlo ancora. Ma non si riesce a contattarlo, dicono sia fuori stanza. Si procede ugualmente, senza di lui. Inizia così la prima udienza in cui si discuteranno le quattro opposizioni alla richiesta di archiviazione per il procedimento “Toghe Lucane”. L'inchiesta, avviata da Luigi de Magistris, ipotizzava l'esistenza di una associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari ed alla truffa aggravata ai danni dello Stato. Coinvolti nomi grossi della politica, della magistratura, delle istituzioni. Gli stessi che avevano gridato al flop (e continuano a ripetere il ritornello) quando Vincenzo Capomolla, subentrato a Luigi de Magistris, aveva ribaltato tutto chiedendo l'archiviazione urbi et orbi. Nell'aula “C”, al piano terra del nuovo Tribunale di Catanzaro, si muovono, si raggruppano, parlottano e commentano: Michele Cannizzaro (Dir. Gen. ASL San Carlo a Potenza), Emilio Nicola Buccico (membro del Consiglio Superiore della Magistratura e successivamente Senatore componente della Commissione Antimafia), Pietro Gentili (Colonnello dei Carabinieri), Marco Vitale, Filippo Bubbico (Presidente Regione Basilicata e successivamente Sottosegretario alle Attività Economiche), Giuseppe Labriola, Felice Viceconte, Michele Vita ciascuno rappresentato da uno o più avvocati. Tutto cessa appena entra il giudice e comincia l'appello. Frasi di circostanza, elenco degli indagati e registrazione delle presenze e dei legali rappresentanti. Ciascuno precisa di avere una delega piuttosto che una nomina, qualcuno è nominato d'ufficio. Emilio Nicola Buccico ha cambiato avvocato e ci tiene a far sapere al Gip ed a tutti i presenti che il precedente, Avv. Frigo, oggi è Consigliere della Corte Costituzionale. La questione è irrilevante e non viene annotata. Risultano “non comparsi”: Vincenzo Tufano (Procuratore Generale a Potenza), Gaetano Bonomi (sostituto Proc. Gen. a Potenza), Felicia Genovese (Sost. Proc. a Potenza), Giuseppe Chieco (Procuratore Capo a Matera), Iside Granese (Presidente Tribunale di Matera), Vincenzo Vitale, Arnaldo Mariotti, Massimo Goti (dirigente Ministero Attività Economiche), Vincenzo Barbieri (Ispettore Ministero della Giustizia), Luisa Fasano (Capo della Squadra Mobile di Potenza), Vito De Filippo (Assessore Giunta della Regione e attualmente Presidente della Regione Basilicata), Elisabetta Spitz (Dirigente Ufficio Catasto), Giuseppe Pepe, Nicolino Lopatriello, Nicola Montesano, Vito Santarsiero (Presidente della Provincia di Potenza, attualmente sindaco di Potenza), Vincenzo Mauro, Massimo Cetola (Generale dei Carabinieri), Emanuele Garelli (Generale dei Carabinieri), Nicola Improta (Colonnello dei Carabinieri), Pietro Giuseppe Polignano (Colonnello dei Carabinieri), Biagio Costanzo. Anche se la D.ssa Felicia Genovese verrà avvistata nei pressi dell'aula di lì a poco. Ma l'udienza è brevissima per difetto di notifica ad alcuni degli indagati. Si proseguirà il 4 ottobre 2010 ed il Gip raccomanda formalmente alla cancelleria di seguire con attenzione le notifiche. “Ognuno dovrà potersi difendere e potrà farlo in tempi congrui”, con questa rassicurazione si chiude un'udienza appena aperta. Non è il caso di anticipare giudizi, nemmeno condanne o assoluzioni. Seguiamo il processo, fin quando la legge ce lo consentirà, e diamone contezza ai lettori. Questa è l'informazione libera. Questo è il lavoro del giornalista. Come si evince, Toghe Lucane è ancora aperta e chi ha detto il contrario diceva cose non vere.
Filippo de Lubac

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