Hanno costruito un villaggio alla foce di un fiume: Parte su terreno demaniale inalienabile e parte su terreni espropriati per costruirci uno stabilimento d'inscatolamento del pesce; parte su terreni dichiarati di proprietà, anche se non era vero; parte su terreni acquisiti in seguito ad un'alluvione (avvenuta vent'anni prima che i terreni confinanti fossero acquistati). L'hanno costruito ricevendo un finanziamento di alcune decine di miliardi di lire dallo Stato e sulla scrivania del dirigente che firmava l'ok ai pagamenti c'era il contratto d'acquisto di una villetta con posto barca proprio in “quel” villaggio. Un amministratore che pure risultava fra gli aspiranti acquirenti di un siffatto “posto al sole”, aveva spiegato di avervi rinunciato perché fuori delle sue disponibilità; salvo poi scoprire che la villa era intestata al giovanissimo figliuolo. Hanno minacciato due ufficiali dei Carabinieri, intimando loro di modificare le dichiarazioni rese in un complesso procedimento penale. Quando i malcapitati si sono rifiutati di mentire, li hanno trasferiti e se ne sono compiaciuti al telefono. Hanno minacciato un PM tentando di impedirgli di esercitare le indagini a carico di amministratori amici degli amici. Hanno intascato soldi concessi a tassi irrisori in cui la banca ci rimetteva e, contemporaneamente, gestivano i processi in cui la banca era parte in causa. Hanno acquistato e/o provato ad acquistare immobili dagli indagati dei loro stessi uffici. Hanno omesso di esercitare l'azione penale e mentito sulle risultanze delle indagini svolte dalla Polizia Giudiziaria. Hanno indagato e denunciato il magistrato e gli agenti di polizia giudiziaria che indagavano su di loro. Hanno rivelato atti coperti dal segreto istruttorio. Hanno evitato di astenersi anche quando ragioni di opportunità avrebbero voluto il contrario. Hanno mentito e dichiarato false circostanze di cui è stato possibile documentare la diversa e reale consistenza. Tutti questi ed altri ancora sono i fatti cui la Legge vigente attribuisce valenza di reato e che sono stati accertati e documentati nell'inchiesta “Toghe Lucane”. Leggendo gli atti d'indagine (è possibile prenotare presso l'edicola il cd contenente la chiusura delle indagini, il verbale finale della GdF di Catanzaro, la richiesta di archiviazione ed il relativo decreto) si scoprono i nomi e le circostanze. Ecco emergerà chi deve chiedere scusa, chi deve vergognarsi e chi dovrà rispondere penalmente. Prima o poi!
Nell'anno 2003 nasce l'inchiesta "Toghe Lucane". Duecentomila pagine che squarciano il velo sulla Lucania reale, quella dei centri di potere, della politica collegata con la magistratura. Luigi de Magistris, il PM che conduce le indagini e che viene allontanato prima che possa concluderle. Tutto archiviato, tranne l'evidenza storica che lascia un documento indelebile su uomini e cose della Lucania di oggi, proprio quella di cui questo blog, caparbiamente, continua ad occuparsi!
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