“Nell'ambito delle Sue prerogative”
e “senza compiere atti per cui sarebbe perseguibile”, più o meno
con queste formule o similia, Napolitano ed il suo “staff” hanno
eluso la questione “Mancino”. Un cittadino, Nicola Mancino, che ha ricoperto figure apicali nello Stato e nel Consiglio Superiore della
Magistratura e che ha chiesto (la cosa pare assodata e non contestata
nemmeno da Napolitano) un intervento del Quirinale nelle inchieste
giudiziarie che lo riguardavano. Poi si scende nei bizantinismi
tipici di un'Italia che ama aggirare le questioni attraverso
complesse circonlocuzioni frammiste di citazioni e piccole astuzie.
“Ha sollecitato il coordinamento... si è preoccupato che l'iter
fosse quello appropriato... ha chiesto delucidazioni...”. In breve,
è intervenuto!
Sua Eccellenza Vietti, vice presidente
del CSM succeduto proprio a Mancino dice di suo: “Ricordo che
stiamo parlando di una telefonata fatta da un ex ministro
dell’interno ed ex vicepresidente del Csm al consigliere giuridico
del Quirinale che avrebbe attivato poi, come nelle prerogative del
Colle, un intervento sul procuratore generale della Cassazione”.
Ignora, Vietti, che il Capo dello Stato non ha alcuna prerogativa in
materia giudiziaria, essendo l’esercizio della giurisdizione, ai
sensi dell’art. 101 della Costituzione, “vincolato solo alla
legge”.
Ebbene, signori dello “Staff”,
Ill.mo Vice Presidente del CSM, Ecc.mo Presidente della Repubblica,
come spiegate che le richieste del signor Michele Francesco Zito,
indirizzate al Presidente Napolitano non abbiano sollecitato alcuna
sensibilità, prerogativa, intervento, acquisizione di atti,
richiesta di delucidazioni, invito al coordinamento tra procure? Le
vostre risposte al cittadino italiano sono state chiarissime:
“Gentile signor Zito, rispondo alla nota da Lei inviata al
Presidente della Repubblica. Al riguardo, Le comunico che il Capo
dello Stato non dispone di strumenti istituzionali di intervento
sulle questioni concernenti l'atteggiamento tenuto dalla
magistratura. Esse appartengono alla competenza del Consiglio
superiore della magistratura che, per altro, è già stato da Lei
contestualmente interessato” - “Gentile signor Zito, faccio
riferimento alla Sua lettera del 11 gennaio scorso. per comunicarLe
che la stessa è stata trasmessa al Consiglio Superiore della
Magistratura (già a suo tempo interessato alla vicenda) e per
ribadirLe che nessun altro tipo di iniziativa o di intervento è
consentito al Presidente della Repubblica”. Allora, Presidente, che
fa? Non si commuove per quel cittadino per cui nulla ha potuto? Non
s'indigna per quell'altro cittadino per cui, pur non avendone i
poteri istituzionali, è intervenuto? E non la butti sempre nella
campagna mediatica, perché questo blog non è una corazzata
dell'informazione. Al massimo sarà uno scampolo di verità sui figli
e figliastri in cui si continua a dividere gli Italiani. Viva
L'Italia!
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