BASILICATA. SCORIE NUCLEARI. CONDANNATO GIORNALISTA PICCENNA
3 luglio 2014 10:44
di Daniele Ferro
Nel 2007 scrisse che Filippo Bubbico aveva tradito le attese dei cittadini che non volevano il deposito a Scanzano Jonico. Non ammesso verbale Consiglio ministri
A undici anni dalle proteste dei cittadini lucani preoccupati dal progetto del governo di smaltire le scorie nucleari nel loro territorio, il giornalista Nicola Piccenna è stato condannato per diffamazione per un articolo su quelle vicende del 2003.
Il 9 giugno scorso il tribunale di Matera ha condannato il giornalista a pagare un’ammenda di mille euro per le affermazioni contenute nell’articolo “Alto tradimento per il “generale” Filippo Bubbico” (ex presidente della Basilicata, oggi viceministro dell’Interno).
L’articolo fu pubblicato a giugno 2007 sul settimanale Il Resto. È stato condannato anche il direttore Antonio Grilli, per omesso controllo (ammenda di 800 euro). I due giornalisti dovranno inoltre risarcire Bubbico per una somma da stabilire in un separato giudizio civile, di cui dovranno coprire le spese (2.500 euro).
UN DEPOSITO NAZIONALE DI SCORIE NUCLEARI – Nel 2003 Bubbico fu soprannominato “generale” dalla stampa locale perché aveva guidato la protesta popolare contro il progetto del governo di creare a Scanzano Jonico (Mt) un deposito nazionale per le scorie nucleari. Nell’articolo incriminato, Piccenna scrisse che se fosse stato un vero generale, Bubbico sarebbe stato accusato di “alto tradimento”, perché secondo alcune fonti aveva stipulato un “patto scellerato” con altri rappresentanti delle istituzioni locali per opporsi al deposito solo a parole.
Piccenna si era basato su dichiarazioni dell’ex ministro Carlo Giovanardi, che in un’intervista al Quotidiano della Basilicata aveva affermato che in un Consiglio dei ministri si era detto che Bubbico non avrebbe ostacolato il deposito. Il giornalista concludeva l’articolo sollecitando l’ex presidente a dare risposte.
IL VERBALE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI – Bubbico non rispose a Piccenna, né gli chiese una rettifica. Querelò lui e Grilli, così come prima aveva querelato Giovanardi. La querela a quest’ultimo fu presto archiviata, perché Giovanardi presentò il verbale del Consiglio dei ministri come prova delle sue dichiarazioni.
“Nel mio caso invece la procura ha rifiutato di acquisire quel verbale”, spiega a Ossigeno Piccenna, che sostanzialmente è stato condannato perché “traditore” e “patto scellerato” sarebbero termini “gravemente infamanti per il decoro di un uomo”, come si legge nella sentenza. Il procedimento non ha chiarito se Bubbico davvero sapesse del progetto sul deposito di scorie prima che il governo ne desse comunicazione ufficiale.
Dal verbale del Consiglio dei ministri presentato da Giovanardi, datato 13 novembre 2003 , risulta che Altero Matteoli (all’epoca ministro all’Ambiente) dichiarò: “Il presidente della Regione (Bubbico) ha detto: «Non sono entusiasta, non dirò mai accogliamo il sito, ma non farò neppure le barricate, subirò la scelta di governo senza fare troppe storie»”.
Nel 2007 scrisse che Filippo Bubbico aveva tradito le attese dei cittadini...
OSSIGENOINFORMAZIONE.IT
Nessun commento:
Posta un commento