Caro dr. Alberto
Cianfarini,
magistrato in quel di
Catanzaro, io mi vergogno di lei, del suo modo di amministrare la
funzione giudiziaria e dell'arroganza con cui pretende di non essere
criticato per gli atti che compie in dispregio dei cittadini Italiani
(nel nome dei quali, Lei amministra - dovrebbe amministrare - la Giustizia).
Lei un giorno di dicembre
del 2009, intervenendo in un processo di cui nulla sapeva e senza
avere nemmeno il tempo di sfogliare dieci delle migliaia di pagine
che lo costituivano, chiese l'assoluzione per quegli imputati per i
quali, qualche minuto prima, il suo collega Vincenzo Capomolla aveva
chiesto ed ottenuto il processo ritenendoli meritevoli di
condanna.
Il Giudice concesse
l'assoluzione ed io pubblicai una cronaca dei fatti con una dura
critica all'operato Suo e dei suoi colleghi. Più in generale scrissi
che a Catanzaro operava una vera e propria associazione per
delinquere, costituita da magistrati, che faceva strame della
giustizia e irrideva i cittadini onesti.
Anni dopo, diversi anni
dopo, quella associazione per delinquere (Procuratori della Repubblica, Sostituti Procuratori e Procuratori Aggiunti) venne rinviata a giudizio ed
oggi è sotto processo a Salerno.
Mai avrei immaginato che
Lei avrebbe avuto l'ardire di querelare quel mio intervento, tanto mi
pareva insostenibile la posizione che Lei assunse nel Processo.
Invece, ebbe coraggio e querelò.
Diversi anni dopo, in
seguito al lento e inesorabile procedere della giustizia, ho dovuto
leggere la sua querela poiché dovevo difendermi nel processo.
Mai ho visto una querela
così impropriamente formulata, una querela in cui Lei si è limitato
ad allegare alcuni articoli tratti da vari siti e blog su internet
dicendo ai magistrati: “... Allega a titolo di esempio n. 7 pagine tratte da internet nelle quali si può trarre chiara evidenza del motivo della querela...”. (clicca qui per leggere la querela del Dr. Alberto Cianfarini)
La denuncia era contro
ignoti, la doglianza era lasciata al buon cuore del PM, gli articoli
tratti da siti di autori diversi.
Oggi, per quella querela,
sono finito sotto processo solo io e ancora nessuno ha inteso
specificare quali siano le falsità riportate nel mio articolo: non
Lei, non il PM che chiese il rinvio a giudizio, non il Suo avvocato
nelle sue insistite istanze.
Oggi (maggio 2015), Suo
fratello avvocato illuminato e Suo difensore nel processo, ha chiesto
il sequestro dell'intero blog “TogheLucane.blogspot.com” ed il
giudice del processo, anticipando il giudizio sul processo prima
ancora dell'inizio del dibattimento, ha accolto l'istanza
“limitandosi” a sequestrare solo quell'articolo: bontà sua. (clicca per leggere il decreto di sequestro che comprende l'intero articolo sequestrato).
Io, mio malgrado, non
riesco a non vergognarmi di Lei e, aggiungo, per Lei e per lo Stato
in cui si disamministra la Giustizia e si calpesta la libertà
d'informazione. E non è colpa mia se a Lei, caro Alberto Cianfarini, dà fastidio che
si legga della sua impresa coraggiosa. Perché ci vuole un certo coraggio per smentire il titolare di un'inchiesta e chiedere su due piedi l'assoluzione di tutti gli imputati: nell'appello presentato contro quell'assoluzione, la Procura Generale scrisse che quell'assoluzione violava la Legge Penale. Sì, caro Cianfarini, violava la Legge Penale. Non la mia cronaca, ma l'assoluzione che Lei aveva chiesto e ottenuto violava la legge penale.
Perché non ha querelato il Dr. Eugenio Facciolla che le attribuì la violazione della Legge Penale? Meglio il giornalista, vero? Meglio un figlio di un Dio minore che un collega magistrato.
E, un po', mi vergogno
anche dei tanti che fanno finta di non vedere, sentire, capire quello
che sta succedendo: magistrati e non.
Confido solo che il Dr.
Mariano Sorrentino, giudice del processo, abbia il pudore di astenersi dal proseguire avendo anticipato la sentenza prima dell'inizio del
dibattimento, così da evitarci la penosa necessità della sua
ricusazione!
p.s. Il testo integrale dell'articolo è riportato nel provvedimento di sequestro che qui si pubblica integralmente. Un provvedimento assunto in nome del Popolo Italiano non è censurabile e nemmeno sequestrabile, al massimo è criticabile. Per cui, caro Cianfarini, si rassegni acché le Sue gesta resteranno per sempre accessibili a tutti gli internauti del mondo! Pfui! Doppio Pfuiiiii!
(clicca per leggere le gesta di Alberto Cianfarini)
p.s. Il testo integrale dell'articolo è riportato nel provvedimento di sequestro che qui si pubblica integralmente. Un provvedimento assunto in nome del Popolo Italiano non è censurabile e nemmeno sequestrabile, al massimo è criticabile. Per cui, caro Cianfarini, si rassegni acché le Sue gesta resteranno per sempre accessibili a tutti gli internauti del mondo! Pfui! Doppio Pfuiiiii!
(clicca per leggere le gesta di Alberto Cianfarini)
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