Il 16 gennaio 2007,
l'allora senatore Emilio Nicola Buccico si recò in Procura a Potenza
dove incontrò il Procuratore Capo, Giuseppe Galante ed un sostituto
procuratore Claudia De Luca.
Emilio Nicola Buccico: "Ciao Peppì" |
Motivo dichiarato della visita era
discutere il caso di una sua cliente con la D.ssa Claudia De Luca.
Capita che un avvocato vada a discutere con il PM dei procedimenti
penali e dei processi in cui svolge il ruolo di difensore di una
delle parti. All'avvocato Buccico, in quel periodo, capitò almeno due volte a
strettissimo giro. La d.ssa De Luca, quella mattina, registrò quella
conversazione e consegnò l'audio al PM Luigi de Magistris che,
all'epoca era titolare dell'inchiesta “Toghe Lucane” in cui
Buccico e Galante erano indagati per il reato di corruzione in atti
giudiziari.
Giuseppe Galante: "Ciao Nicolì" |
Poi l'inchiesta venne illecitamente tolta a Luigi de
Magistris (gli autori di quell'illecito, NON TUTTI, sono oggi sotto
processo a Salerno) e condotta ad una dubbia archiviazione tant'è
che, parzialmente riaperta, oggi è processo a Catanzaro.
I vertici
della Procura Generale ed Ordinaria di Catanzaro (dell'epoca) sono oggi sotto
processo a Salerno, mentre i vertici della Procura Generale e parte significativa
degli operatori di Polizia Giudiziaria del Distretto Giudiziario di
Basilicata (dell'epoca) sono oggi sotto Processo a Catanzaro.
Sono questi i danni prodotti dal
giornalista di cui il Procuratore Galante si duole nel colloquio registrato?
Le
posizioni di Buccico e Galante sono, comunque, archiviate e questo ci
consente di guardare a queste vicende con maggiore serenità.
Il colloquio che si
svolse quel 16 gennaio è un documento eccezionale, uno spaccato del
modo si fare e di raccontare di Buccico che, a distanza di 8 anni,
può essere confrontato con la verità storica e giuridica, entrambe
molto diverse da quello che l'avvocato racconta a Peppì e Claudia De
Luca.
Possiamo farci un'idea della personalità di Nicola Buccico ascoltando
la sua viva voce: magistrale la pausa nell'eloquio subito prima di
pronunciare il nome di Salvatore Murone.
Si percepisce tutta l'attesa
che suscita nell'interlocutore, Peppì, e che trasmette a noi stessi
mentre ascoltiamo l'incipit: “c'è un aggiunto bravo” e subito dopo una pausa opportuna per creare suspense (si scrive così, ho controllato sul dizionario Treccani, ndr), con tono diverso e liberatorio: "Salvatore Murone".
È
Buccico stesso che si racconta a noi.
L'avvocato Buccico si
rivolge al (allora) Procuratore Capo, Giuseppe Galante, nel suo
ufficio al Tribunale di Potenza di fronte al sostituto procuratore
Claudia De Luca, chiamandolo con un diminutivo: “Peppì”. Questi
gli risponde affettuosamente: “Nicolì”. In una sede istituzionale,
persone che rivestono ruoli contrapposti nel processo, si relazionano
mostrando estrema confidenzialità e parlano violando il segreto
istruttorio di un'inchiesta delicatissima. Loro, che la Legge la
conoscono bene!
L'avvocato Buccico
dichiara di aver sollecitato diversi personaggi a proporre querela contro un
giornalista. Il Procuratore Galante, infastidito dallo stesso giornalista, dice
di aver sollecitato la Procura di Catanzaro affinché venga fermato
perché “ha prodotto danni ed ora bisogna fermarlo”.
Quali sono i danni prodotti dal
giornalista? Quanti hanno raccolto gli
inviti di Buccico a querelare? Cosa ne è stato di quelle querele?
Galante e De Luca,
durante il colloquio non sembrano mettere in dubbio la mole di
informazioni che Buccico sciorina in rapida successione, raccontando
di colloqui con magistrati, di articoli, di magistrati mai indagati e
mai sottoposti a procedimenti disciplinari.
Quello che Buccico
racconta durante il colloquio corrisponde alla verità?
Galante, procuratore capo a Potenza, apprende dagli articoli che commenta nel colloquio, ipotesi di gravissimi reati in capo a Filippo Bubbico. Afferma con chiarezza che gli articoli riportano fatti "pesantissimi" e quali conclusioni ne trae? Lui che, appresa la notizia di una reato procedibile d'ufficio avrebbe dovuto, appunto, procedere? Invoca il presunto reo, dicendo che si deve difendere e si premura di querelare sette, otto, dieci volte il giornalista!
Tutte queste domande,
oggi, hanno risposta incontrovertibile e imbarazzante.
E noi, questo imbarazzo,
lo faremo emergere in tutta la sua ingombrante e insopportabile
evidenza.
Cominciamo proponendovi
il colloquio in forma facilmente fruibile, in video. Seguirà,
fotogramma dopo fotogramma, l'elenco delle bugie che Buccico propina
ai malcapitati Galante e De Luca, sapendo di mentire.
E' un
dato oggettivo: tutti i magistrati che hanno prestato fede al
nostro avvocato in questa trista vicenda, hanno scoperto (a loro spese) che inventare un reato
impossibile non è il modo migliore per dimostrare di essere idonei
ad indossare la toga; così come di favoreggiamento si può anche
finire sotto processo!
Buona Visione
Filippo de Lubac
Nessun commento:
Posta un commento