Caro
Dr. Rodolfo Sabelli, Presidente dell'Associazione Nazionale
Magistrati,
Lei
difende (giustamente) l'indipendenza dei magistrati: “soggetti solo
alla Legge”. Ma, chi ci difende dai magistrati quando s'inventano
reati e ci perseguitano per anni abusando della funzione ricoperta?
Annunziata
Cazzetta, Pubblico Ministero, chiede il rinvio a giudizio per
associazione per delinquere finalizzata alla diffamazione di una sola
persona! Dopo otto anni la Procura di Catanzaro ed il Giudice delle Indagini Preliminari sanciscono che quel reato non può esistere. (leggi richiesta di archiviazione e decreto di archiviazione)
Il PM Annunziata Cazzetta |
Annunziata
Cazzetta, Pubblico Ministero, chiede il rinvio a giudizio per tentata
violenza privata con l'uso delle armi. Una accusa costruita abusando
della propria funzione, della lingua italiana, dell'intelligenza e
del buonsenso. Scrive il PM: sfidavano
l'avv. Buccico ad uno scontro fisico con l'uso di armi, scrivendo:
"...E no, caro strenuo difensore, la battaglia deve essere ad
armi pari. Coraggio, almeno per una volta, una sfida medioevale. Un
cavallo a testa, una lancia e via".
Dopo otto anni la Procura di Catanzaro ed
il Giudice delle Indagini Preliminari sanciscono che quel reato non
esiste.
Tratto dalla richiesta di rinvio a giudizio firmato da Annunziata Cazzetta in data 15/6/2011 |
Annunziata
Cazzetta, Pubblico Ministero, il 26/3/2007 querela il giornalista Nicola Piccenna
ed il Direttore del settimanale “Il Resto” per diffamazione a
mezzo stampa (firma la querela apponendo il timbro di sostituto procuratore della Repubblica Italiana, sic!). Dopo di che dispone che le utenze telefoniche di quel
direttore e di quel giornalista vengano intercettate per sette mesi
consecutivi. Solo al giornalista vengono intercettate oltre diecimila
telefonate con il dichiarato intento di “scoprire le fonti”. Nessuna delle telefonate intercettate, è stata ritenuta
indicativa di rilievi penali o di qualsivoglia rilevanza.
Annunziata
Cazzetta, Pubblico Ministero, ha mentito in udienza il 28/11/2008, dichiarando falsamente che non sussisteva la "grave inimicizia" (ascolta audio e leggi la trascrizione) e che comunque era unilaterale, cioè di Piccenna nei suoi confronti. Mentiva Cazzetta, sapendo di mentire, poiché lei stessa aveva querelato Piccenna due volte (in data 26/3/2007 e 12/10/2007).
Quel mendacio in udienza, denunciato formalmente alla Procura di Catanzaro ed alla Procura Generale presso la Cassazione, alla D.ssa Cazzetta non valse alcun rilievo penale o disciplinare, caro Sabelli, altro che schiaffi ai magistrati! Carezze, solo carezze).
Quel mendacio in udienza, denunciato formalmente alla Procura di Catanzaro ed alla Procura Generale presso la Cassazione, alla D.ssa Cazzetta non valse alcun rilievo penale o disciplinare, caro Sabelli, altro che schiaffi ai magistrati! Carezze, solo carezze).
I (circa) sessanta procedimenti disciplinari a cui è stata sottoposta
Annunziata Cazzetta hanno prodotto (circa) sessanta meno una archiviazioni. Per
un solo caso è stata comminata una condanna: censura (poco più di
un rimbrotto). Impugnata in Cassazione, la censura è stata
cancellata con una motivazione beffarda: la segnalazione degli abusi
di Cazzetta era iniziata nell'anno 2007 (proseguono a tutt'oggi),
mentre la censura era stata decretata nel 2013, ben oltre la
“prescrizione” che, per i signori magistrati, è solo di un anno!
Cazzetta
commette il suo abuso per anni, la vittima ne segnala i comportamenti
illegittimi per anni e lei la fa franca, poiché viene censurata
troppo tardi.
Rodolfo Sabelli - Presidente ANM |
Caro
dott. Sabelli, crede che le Istituzioni guadagnino in credibilità se
ad amministrarle sono personaggi come Annunziata Cazzetta? Crede che
sia edificante consentire ad un siffatto magistrato d'indossare la
toga nel Tribunale di Matera in cui le sue gesta (ne ho riportato una
piccolissima parte) sono ben note al punto che la gente le ride
dietro?
Per
la cronaca, sappia che nella perquisizione che subii nella mia
abitazione al secondo piano, non venne ritrovato nè il cavallo e
nemmeno la lancia... con l'uso delle armi: vergogna!
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