L’inutile lamento dell’Avv.Nicola Rocco
L’Avv.Nicola Rocco, con uno scritto
personale (non come Presidente dell’Ordine) pubblicato sul “Foro Materano”,
sito informativo e divulgativo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di
Matera, si è lasciato andare ad un lungo ed inutile lamento che evidenzia non
la “spaccatura” dell’avvocatura, ma una inammissibile ed anacronistica
concezione della stessa rispetto all’attuale sistema democratico e
costituzionale, per fortuna, vigente in Italia. La versione dei fatti ricordati
dall’Avv.Rocco non è quella rappresentata dal medesimo. Perciò la stessa
richiede qualche precisazione. Inizio ricordando vicende note a tutti che è
impossibile negare.
da sinistra: Avv. Leonardo PINTO, Avv. Nicola ROCCO |
L’elezione
del delegato distrettuale della Cassa Forense. Come si ricorderà, a conclusione di
una vivace assemblea degli scritti, i candidati Clelia Imperio e il compianto e
fraterno amico Antonio D’Angella rimasero ciascuno sulle loro posizioni.
L’auspicio di tutti fu “vinca il migliore”. Accadde che, due giorni prima delle elezioni, il Consiglio dell’Ordine,
in deroga ai suoi compiti e funzioni istituzionali, ben precisati dall’art.29
della Legge 24/2012, che non prevede
l’individuazione di propri candidati e neppure la propaganda a sostegno degli
stessi, deliberò che il proprio (sic!) candidato era Clelia Imperio
divulgando il deliberato attraverso i mezzi di comunicazione istituzionale
dell’Ordine che, giova ricordarlo, non sono “cosa privata”, ma cosa pubblica. Un simile atto come può
definirsi? Atto di galanteria istituzionale? Gestione imparziale dell’Ordine? I
colleghi certamente sono in grado autonomamente di definirlo.
Approvazione
in ritardo di quattro bilanci consecutivi; neppure il più disastrato condominio dell’ultima borgata
periferica di Roma o Napoli si permette una simile disinvoltura (per usare un
eufemismo).
Avv.Rocco, lascia perdere; il vittimismo
non sempre è utile; a volte gioca brutti scherzi e si ritorce contro chi lo
pratica.
Approfitto dell’occasione, per
richiamare alcuni principi irrinunciabili, soprattutto per gli avvocati, che
non possono e non debbono sacrificarsi sull’altare della “rassegnazione”.
Come noto, nel ns. Paese, il dissenso
oltre ad essere consentito è tutelato. E’ altrettanto noto che la democrazia è stata inventata per tutelare le minoranze,
che sono la sua essenza. Quando ci si infastidisce del dissenso, anche se
infondato, non si è in grado di governare. Peggio quando si pretende
l’unanimismo. Questo svuota di raziocinio l’individuo. Infatti, esso si
realizza con la partecipazione e subordinazione
all’anima collettiva di un sentimento unico, unanime; che lega gli adepti di un gruppo, di un’associazione
o più in generale di una collettività umana in quanto sarebbe compito del
Poeta dare agli uomini una chiara coscienza della loro personalità comune e
sociale. Personalmente sono allergico ad
una simile concezione e nessuno me la può imporre.
Tutti, o quasi, abbiamo maturato
esperienze in partiti e associazioni e sappiamo benissimo che quando si invoca
l’unità nell’interesse del sodalizio e della sua causa, è pronta la
“fregatura”, sapientemente confezionata, di cui ci si accorge troppo tardi
quando ormai i suoi effetti diventano inarrestabili.
Bene, è opportuno ricordare, prima di
esaminare specifiche questioni, che gli ordini forensi -piaccia o non piaccia-
sono enti pubblici soggetti alle regole della P.A.; essi hanno la
rappresentanza istituzionale degli avvocati, ma non quella politico-sindacale affidata alle associazioni tutelate
dall’art.18 della Costituzione. E’
assolutamente vietato, secondo il vigente ordinamento repubblicano, la
rappresentanza per legge di una categoria, sia essa di lavoratori autonomi
ovvero professionisti, che di lavoratori dipendenti. Il sistema
(corporativo) della rappresentanza sindacale per legge, cioè di un solo
sindacato per ogni categoria professionale, con l’avvento della
Costituzione repubblicana, è stato abolito e ne è rigorosamente vietata la
ricostituzione. L’assurdo dell’assurdo è pretendere di imporsi come
corporazione, senza camera delle corporazioni.
Ribaditi gli anzidetti principi, assai
elementari, passo ad affrontare alcune questioni serie che, a mio avviso,
interessano da vicino ed in modo concreto gli avvocati.
1. La
nuova legge professionale, proprio per garantire dissenso e trasparenza
(nell’interesse pubblico) nella gestione dei consigli degli Ordini, ha previsto
per la elezione degli stessi un sistema elettorale con il voto bloccato (2/3 e
1/3). Quindi il dissenso, a prescindere se fondato o meno, trova la sua ragion
d’essere nella legge.
2. Si è
tentato maldestramente di “annacquare” tale sistema, democratico, perciò
irrinunciabile, con il regolamento per le elezioni dei consigli circondariali,
emanato, su parere favorevole (ah!) del CNF, con D.M. n. 170 del 10.11.2014,
confondendo volutamente la minoranza di genere con la minoranza, minoranza. Il TAR Lazio con la sentenza n.8333/2015
e il Consiglio di Stato con la sentenza n.3414/2016 hanno sonoramente bocciato
il maldestro tentativo.
Di
tale bocciatura non possiamo certo essere fieri noi avvocati e i magistrati che
hanno predisposto il decreto ministeriale annullato dal Giudice amministrativo.
Bella figura!
Il Consiglio dell’Ordine di Matera condivide
il parere del CNF o sta dalla parte dei Giudici amministrativi?
Ma c’è di più, molto di più!!! Il CNF -anziché
meditare sulle “legnate” somministrate da TAR e Consiglio di Stato e farne
tesoro- ha rigettato le impugnazioni avverso i procedimenti elettorali svoltisi
con il regolamento annullato. I colleghi interessati hanno proposto ricorso per
cassazione e la S.C. a SS.UU. con le recenti sentenze n.2481/2017 e
n.2624/17 ha annullato i procedimenti elettorali degli Ordini di Bari e Latina (sono
in arrivo altre sentenze analoghe). Il
Ministro della Giustizia ha dovuto nominare i commissari per lo svolgimento di
nuove elezioni secondo l’indirizzo del Giudice amministrativo.
Altra bella figuraccia!!!
Qual è la posizione del Consiglio
dell’Ordine di Matera sulle eloquenti sentenze delle SS.UU.? Condivide tali sentenze o difende le assurde
decisioni del CNF? Non si sa o perlomeno tale posizione non è a me nota. Però
farebbe bene ad esprimersi sulla questione. Anzi invito a farlo.
Il
Consiglio dell’Ordine di Torino, in prorogatio
come quello di Matera, con deliberazione del 16 gennaio 2017 ha deciso di
indire nuove elezioni con un proprio regolamento in linea con le “istruzioni”
del TAR e del Consiglio di Stato. Assai eloquente è la lettera che allego del
suo Presidente datata 23 gennaio 2017.
Il Consiglio di Matera che fa?
Resiste, resiste, resiste…………..
L’Ordine
torinese ha guastato “la festa” degli indomiti conservatori.
Il
Consiglio di Matera perché non segue l’esempio dei colleghi piemontesi?
Vedi
Avv.Rocco, se unitamente ad altri colleghi, sono dotato di una certa sensibilità
democratica, questo non ti deve infastidire, non puoi che prenderne atto. Ti
esorto a fare un doveroso
atto di correttezza istituzionale (a te piace tanto parlare di garbo
istituzionale): quello di proporre al Consiglio di indire nuove elezioni
seguendo l’esempio di Torino. I relativi
atti, ben motivati, sono pubblicati sul sito dell’Ordine di quel foro.
3. Per
giustificare l’intervento di sistemazione delle aule al primo piano del Palazzo
di Giustizia a spese dell’Ordine, l’Avv.Rocco ha pensato bene di ricordare che
anche gli Ordini di Milano e di Bari avrebbero fatto simili “soccorsi
finanziari”. Ma questo non vuol dire
assolutamente che ciò sia conforme a legge. Infatti, i compiti e le funzioni
dei Consigli circondariali, come detto, sono ben definiti dall’art.29 della L.247/2012;
tra questi non è prevista, né in verità poteva esserlo, l’esecuzione di lavori a spese degli avvocati per
uffici giudiziari di proprietà comunale o statale.
La
vicenda mi fa ricordare quando in passato, nell’immediato dopoguerra, durante
l’inverno, nelle scuole gli alunni -a turno- portavano in classe carboni
ardenti per potersi riscaldare.
Vorrei
comprendere, siamo tornati indietro di oltre mezzo secolo??? Ritengo proprio che
non sia possibile.
Ma c’è di più e molto di più! Laddove sono
stati eseguiti i lavori ovvero interventi con fondi degli ordini, non vi è
stata la disponibilità dell’Amministrazione comunale a farsi carico degli
stessi, come invece avvenuto a Matera. Il Sindaco Adduce,
dopo aver assunto tale impegno in un incontro con avvocati presso il Comune, ha
partecipato all’assemblea degli iscritti all’Ordine tenutasi il 10.12.2013
ribadendo tale disponibilità. Questo
risulta dal relativo verbale. L’approvazione dei lavori a spese degli avvocati (nella
sostanza di questo si tratta) passò con
due voti contrari. Ovviamente, non
può sostenersi che l’uso distorto di ingenti somme (circa 85.000,00 €.),
rispetto alle finalità istituzionali, possa ritenersi sanato perché
l’assemblea a stragrande maggioranza ha approvato la proposta del Consiglio.
Nessuno mai capirà
perché il Consiglio, nonostante la disponibilità del Sindaco, abbia deciso di
eseguire i lavori al 1° piano del Palazzo di Giustizia (di cui non è
proprietario) sottraendo al patrimonio pubblico dell’Ordine la consistente
somma di circa 85.000,00 €..
Colgo l’occasione per rinnovare la
richiesta, all’Avv.Rocco e, per il suo tramite,
al Consiglio, di reintegrare il patrimonio dell’Ordine delle somme
utilizzate per gli anzidetti lavori.
Ho sempre sostenuto, insieme ai colleghi
di ANF e Autonomia Forense, che le disponibilità finanziarie dell’Ordine devono
essere utilizzate, nel rispetto dei compiti istituzionali, solo ed
esclusivamente in favore degli avvocati.
4.
La Sezione Distaccata di Pisticci,
altra bella storia.
In
tempi non sospetti, cioè il 22 novembre
2008 insieme ad altri colleghi con i quali da sempre ci battiamo per il
buon funzionamento degli uffici giudiziari, abbiamo organizzato nel Cinema Comunale
di Matera una manifestazione pubblica “Sulla Giustizia in Basilicata” alla quale parteciparono 600 persone.
Dopo una radiografia puntuale sulla situazione degli uffici giudiziari lucani,
l’assemblea approvò una mozione che chiedeva alle Autorità ed Organi competenti
l’immediata copertura dei posti vacanti del personale amministrativo e dei
magistrati in tutti gli uffici giudiziari del distretto della Corte di Appello
di Potenza, tra cui ovviamente Pisticci; in particolare, di procedere senza
ritardo ad applicazioni extraterritoriali e/o extradistrettuali per sostituire
magistrati in aspettativa per
smaltire il carico di lavoro dei processi civili e penali esistenti presso la
Sezione Distaccata di Pisticci del Tribunale di Matera, dove -vale la
pena ricordarlo- i procedimenti civili duravano 10-12-15 anni, le sentenze civili erano una rarità, mentre
buona parte dei processi penali si prescrivevano.
In
quella occasione, Avv.Rocco non ricordo di averti visto.
Né a
quell’iniziativa -assai importante- intervenne
l’Ordine degli Avvocati di Matera. Né dopo tale grande manifestazione di popolo
(mi piace definirla così per la mia indomabile anima popolare, non posso
farci niente), il Consiglio si è
mosso per sostenere le legittime e ragionevoli richieste. Notai i
soliti spioni che, su commissione del solito infantile pettegolo, vennero a
controllare il numero delle presenze e se ne scapparono scioccati per la corale
e democratica partecipazione. A quei tempi “la consegna” era: non parliamo
di disfunzioni di Pisticci perché altrimenti chiudono l’ufficio. Purtroppo, non
fu un ragionamento serio! E le conseguenze sono state fatali a cagione delle
conclamate disfunzioni ed inefficienze di quel presidio giudiziario.
5.
Con l’Avv.Vincenzo Montagna, abbiamo
condotto una strenua battaglia giudiziaria come “Autonomia Forense”, che
abbiamo vinto, per evitare la vendita del Palazzo di Giustizia di Potenza.
Anche in tale occasione il Consiglio dell’Ordine di Matera ha brillato per
l’assenza. Nessun consigliere e neppure l’Avv.Rocco, tanto sensibile alla
conservazione dei nostri uffici giudiziari, è “sceso in campo” per difendere
(proprio così, perché si è trattato di contrapporsi pesantemente, anche in
udienze infuocate dinanzi al Consiglio di Stato) l’immobile da chiari progetti
speculativi.
Non è che, con quella brutta operazione,
si è tentato di costituire il presupposto per la soppressione del distretto
della Corte di Appello di Potenza? Come noto non sono mai stato
democristiano, neppure di complemento, però in questo caso non mi dispiace
ricordare Andreotti il quale era solito dire “a
pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.
6.
A prescindere dalle motivazioni, può
essere ritenuta offensiva la richiesta di verbalizzare i lavori delle assemblee
degli iscritti all’Ordine mediante stenotipia? Ma veramente stiamo scherzando,
Avv.Rocco! Chi lo fa (Consigli comunali, provinciali, regionali, dei Ministri,
udienze penali ecc) offende qualcuno? Forse si offende chi partecipa alle
riunioni fonoregistrate? Suvvia, evitiamo il ridicolo.
7.
Altro capitolo la formazione
professionale, che Autonomia Forense ha promosso, con la collaborazione prima
del Sindacato avvocati, poi dell’ANF e di tanti colleghi, mediante eventi importanti e la partecipazione di relatori di altissimo
livello. Non mi risulta che ci sia stato un solo avvocato che non abbia
apprezzato le nostre iniziative svolte sempre,
attenzione, autotassandoci !!!
Mai il Consiglio dell’Ordine, così prodigo a spendere i “nostri soldi” per
immobili di proprietà altrui, ha pensato di intervenire per non far pesare
l’iniziativa a livello economico sugli avvocati.
Non
abbiamo condiviso l’illegittima posizione di voler riservare al Consiglio la
formazione nelle materie obbligatorie. Abbiamo fatto bene, Avv.Rocco. Avremmo
dovuto fare di più, ricorrere al TAR per fare annullare, come faremo per i
bilanci approvati illegittimamente il 18.3.2017, le delibere di diniego del
riconoscimento di crediti per le materie obbligatorie. Abbiamo sbagliato; è
andata così. In questa sede, però, mi piace
ricordare a te ed a tutti quelli che hanno sostenuto ovvero preteso la
“riserva”, che in Italia e, quindi a Matera, anche se non piace, l’istruzione e
la formazione sono libere.
8.
L’Avv.De Paola, anche nell’interesse
dello stesso Consiglio (è proprio così), ha chiesto il rinvio
dell’assemblea del 18.3.2017 per consentire di corredare i bilanci della
relazione del revisore unico prevista da legge e regolamento. Cosa sarebbe cambiato se vi fosse stato il
rinvio di un mese? E perché non è stata accolta la proposta De Paola?
Nessuno mai lo capirà?
E’
stato già predisposto ricorso al TAR per far annullare gli atti illegittimi,
tra cui i bilanci, approvati dall’assemblea all’unanimità dopo la dichiarazione
di non partecipazione alla discussione e votazione degli 11 dissenzienti.
Avv.Rocco,
ritieni che il TAR rigetterà il ricorso perché l’assemblea ha respinto a
stragrande maggioranza (70 a 11) la proposta di rinvio? Ritieni forse che il
TAR possa rigettare il ricorso perché l’assemblea ha deliberato all’unanimità?
Ritieni che il ricorso, firmato da un solo iscritto all’Ordine (ma non sarà
così) possa essere rigettato? Consentimi, hai una strana concezione della
democrazia. Noi avvocati sappiamo che non si vince con i numeri, ma con il
rispetto delle leggi. Consentimi ancora: è
proprio certo che tu e il Consiglio nel sottoporre all’assemblea bilanci privi della
relazione del revisore dei conti avete violato la legge. Se sbaglio, sarà il
TAR a dirlo e farò pubblica ammenda del mio errore, nelle forme che riterrai.
Vedi
Avv.Rocco, il tuo inutile lamento non tiene conto che per fortuna in Italia si
può, io aggiungo si deve, aver fiducia nella giustizia.
Come
noto, a livello nazionale un gruppo di 10-15 avvocati ha chiesto ed ottenuto
dal Giudice amministrativo l’annullamento di buona parte dei regolamenti
emanati con D.M., su parere favorevole del CNF, tra cui quello per le elezioni
dei consigli circondariali, le specializzazioni ecc. E perché non dovrebbe
accadere anche in Basilicata per gli atti illegittimamente deliberati
–all’unanimità- dall’assemblea del 18.3.2017?
Possibile
che non ti sorga il dubbio che tu, insieme al Consiglio, possiate aver
sbagliato?
Come
fai, anzi come fate, a ritenervi depositari di verità assolute?
E se
il TAR dovesse annullare, come ritengo farà (se non dovesse accadere sarà
proposto appello, come verificatosi a livello nazionale) cosa dirai insieme al
Consiglio ai 70 colleghi ai quali avete proposto l’approvazione di bilanci non
conformi a legge ed a regolamento?
E’ una
bella partita. Sono paziente e fiducioso.
9.
Qual è la posizione dell’Ordine di Matera
in merito all’avventura editoriale de “Il Dubbio”, per la quale vi è stato e vi
è un dispendio di ingenti risorse che potrebbero essere utilizzate in favore di
avvocati che ne hanno bisogno?
10. Qual è
la posizione del Consiglio dell’Ordine di Matera sulla norma in base alla quale
il mancato pagamento di contributi previdenziali, di somme dovute per
adempimenti fiscali ecc. costituisce illecito disciplinare?
L’Avv.Rocco
e il Consiglio sanno bene che se un notaio si trova in difficoltà economiche,
interviene in suo soccorso la cassa del notariato per garantirgli una vita
dignitosa confacente alla sua professione. Per gli avvocati, invece, accade il
contrario: se sono in difficoltà economiche e non adempiono agli obblighi
addirittura fiscali, oltre che previdenziali ecc., non solo non c’è l’aiuto, ma
addirittura li si si processa per illecito disciplinare. E se non pagano nel
termine stabilito la tassa di iscrizione all’Ordine, vengono sospesi, Cioè, li si annulla! Chi è l’inventore
di una simile brillante soluzione?
Veramente
stiamo scherzando!
Capisco,
come accade in tutti i settori, che il mancato pagamento possa comportare
sanzioni, interessi, ma non il processo disciplinare e la sospensione. Come fa
a riprendersi un collega inadempiente se non gli viene consentita la
possibilità di continuare a lavorare per adempiere? I danneggiati sono
soprattutto coloro che sono all’inizio della professione. E’
semplicemente assurdo!!!
Il
Consiglio dell’Ordine di Matera che ne pensa? Condivide, è contro, ha promosso
iniziative per rimuovere tale assurdità? Silenzio, Silenzio, Silenzio!
11. L’attuale
compagine consiliare effettivamente si sacrifica da molti anni sottraendo tempo
alla professione e alla famiglia. Merita di riposarsi.
E’ il
caso che ci sia un rinnovamento nella gestione dell’Ordine.
Personalmente,
Avv.Rocco, non sono interessato, perciò “stai sereno”. Lo dico non come lo dice
Renzi, ma veramente, in quanto mi ritengo -insieme al collega Montagna- fuori
corso per coltivare l’ambizione di Presidente o Consigliere dell’Ordine. La mia
unica ambizione è quella di continuare, te lo assicuro, a contrappormi ad ogni
atto di prepotenza e di arroganza per difendere la mia autonomia e dignità
professionale e quelle dei colleghi, soprattutto giovani, ai quali ricordo che
il codice non ha età e devono rispettarlo tutti, giovani e meno giovani,
magistrati, ausiliari e cancellieri.
In un
recente convegno ho ricordato, presenti magistrati e illustri relatori, che per
il buon funzionamento della giustizia, nel reciproco rispetto, l’avvocato non
deve temere il magistrato e questo non deve temere l’avvocato: è la mia bibbia professionale.
Con i
colleghi che la pensano come me, mai -veramente mai- abbiamo creato problemi a
colleghi, magistrati, cancellieri ecc.. Certo, se qualcuno -chiunque esso sia-
tenti di gabbarci o ci manchi di
rispetto, la questione non passa inosservata. Questo è noto.
12. A
proposito del protocollo della Camera Penale ed alla nota diramata qualche
giorno fa dalla stessa, al momento non ritengo di dover prendere posizione. Lo
farò appena l’Avv.Rocco o il Segretario Colucci mi fornirà la fonoregistrazione
ovvero gli appunti in base ai quali è stato steso il verbale dell’assemblea
tenutasi il 18.3.2017. In ogni caso, ribadisco quanto già affermato e precisato
in tale assemblea e cioè che il protocollo eventualmente vincola gli aderenti
alla Camera Penale. Personalmente mi sento vincolato solo alla legge in
generale, ai codici ed alla Costituzione repubblicana per i quali, da sempre,
mi adopero per il loro puntuale rispetto. Nessuno, ma veramente nessuno,
mi può imporre vincoli diversi. Mai ho delegato alcuno a firmare per mio conto
il predetto protocollo.
13. Qual’è
la necessità di iscriversi a scuole che rilascino attestati di onestà, lealtà e
rigore? Perché esistono scuole simili?
Caro
Avv.Ropcco, l’onesta, la lealtà e il rigore non sono merci acquisibili; se si
posseggono fanno parte del corredo personale di ciascuno di noi. Altrimenti
niente. Questo mi hanno insegnato le mie esperienze di vita.
14. Avv.Rocco,
dunque, niente lamento. Prova a guardare avanti. Quando ritieni possiamo
incontrarci e discutere serenamente per un sincero “cambio di passo“, senza
riserve. Pur non avendoli interpellati, credo di poter dire che analoga
disponibilità ci sia da parte degli altri colleghi di Autonomia Forense e dell’ANF.
Per litigare, come sai, bisogna essere almeno in due. Personalmente non sono
disponibile; purtroppo, c’è chi passa la vita a spettegolare e a fomentare
contrapposizioni, perché in tal modo dà un senso alla sua vita. Ma questo non giova a chi lo fa e neppure a
coloro che abboccano a simili pratiche. Che continuerò a combattere. Questo sì.
15. Infine,
Avv.Rocco hai ritenuto di utilizzare il sito dell’Ordine “Foro Materano” per
tue esternazioni personali, certamente estranee alle finalità dello stesso sito.
Non ritengo che questo sia possibile. Pur avendone diritto, non ti chiedo che
la presente venga pubblicata su detto sito proprio perché non attinente a
finalità istituzionali. Ti chiedo solo di far precisare sul sito, per le
spiegate ragioni, che non ho chiesto la pubblicazione della presente nota, che
provvederò a veicolare con sistemi compatibili con il suo contenuto. Scusami,
un’ultima notazione; come sai ho chiesto la pubblicazione sul sito dell’Ordine,
e inspiegabilmente non è ancora avvenuta, della memoria del 30.3.2017 a
sostegno del decreto presidenziale n.26/2017. Solo perché trattasi di memoria
tecnica depositata nell’ambito di procedimento amministrativo pubblico. Sollecito
tale pubblicazione.
Auguri
per le imminenti festività pasquali.
Allegati: lettera del Presidente
dell’Ordine di Torino del 23.1.2017
Matera,
13 aprile 2017
- Avv.Leonardo Pinto -
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