Sulle intercettazioni telefoniche è calata la “sospensione feriale”, come per i tribunali e le procure. Se ne riparlerà a settembre, proprio nel mese in cui alcuni addetti ai lavori materani hanno anticipato sorprese e novità circa il procedimento penale che vede indagati 5 giornalisti ed un capitano dei carabinieri di associazione per delinquere finalizzata alla diffamazione a mezzo stampa. Quel reato “innovativo” nel panorama giudiziario italiano che non aveva mai visto simili ipotesi delittuose concretarsi in procedimenti penali, né probabilmente ne vedrà mai in futuro. Un unicum che si deve alla brillante sagacia giurisprudenziale della Procura di Matera. Dovendoci preparare alle “novità”, non possiamo che utilizzare lo strumento più congeniale alla natura stessa della nostra attività, l'informazione. In questo senso, sono illuminanti le certezze giudiziarie cui sono giunti gli inquirenti della Procura di Salerno sull'operato della Procura di Matera. “Significativa del particolare modus operandi degli inquirenti di Matera è l’informativa a firma del Dr. Nicola FUCARINO (capo) della Squadra Mobile di Matera del 24 maggio 2007 che fonda la richiesta del Pubblico Ministero Dr. CAZZETTA di autorizzazione alle intercettazioni telefoniche dell’utenza in uso al Capitano dei Carabinieri di Policoro Pasquale ZACHEO e al giornalista Carlo VULPIO de IL CORRIERE DELLA SERA. Segue il sunto delle conversazioni intercettate nei giorni 21/23 maggio 2007 nelle quali è evidente che i fatti di cui - omissis - intende riferire al Pubblico Ministero Dr. DE MAGISTRIS riguardano fatti oggetto del procedimento TOGHE LUCANE (quali quelli posti a fondamento del sequestro del villaggio MARINAGRI) e, in particolare, presunte illecite condotte riconducibili, tra gli altri, al Procuratore Dr. CHIECO e all’Avv. BUCCICO”. In pratica, sin dalle premesse dell'attività d'indagine, al PM (D.ssa Annunziata Cazzetta) ed al Capo della Squadra Mobile (Dr. Nicola Fucarino) dovrebbe essere lampante che non possono occuparsi del caso. Glielo vieta quanto dispone l'art. 11 del Codice di Procedura Penale in materia di competenze. Essendo coinvolto il Dr. Chieco, capo della Procura di Matera e quindi della stessa D.ssa Cazzetta, quest'ultima dovrebbe astenersi e “passare la pratica” alla Procura di Catanzaro. Ma questo, purtroppo, è il meno. Infatti, sempre negli atti della Procura di Salerno di legge: “Ancora va evidenziata l’informativa della Squadra Mobile di Matera del 29 maggio 2007, con la quale il Pubblico Ministero Dr. CAZZETTA ed il GIP Dr. ONORATI che autorizza le intercettazioni, vengono a conoscenza di importanti particolari sui fatti oggetto del procedimento penale c.d. TOGHE LUCANE. Vengono infatti evidenziate – si legge nella informativa della Squadra Mobile di Matera e presente negli atti redatti dalla d.ssa Annunziata Cazzetta – “alcune conversazioni telefoniche di interessante contenuto, intrattenute dal PICCENNA e che hanno ad oggetto la persona dell’Avvocato BUCCICO, rispetto a cui, l’indagato, nel corso delle conversazioni, fa riferimento a notizie in suo possesso, secondo cui tanto il Senatore quanto il Sostituto Procuratore dott.ssa Felicia GENOVESE risulterebbero indagati per gravi reati per i quali sarebbe prossima una emissione cautelare”. Vengono pertanto riportate alcune conversazioni telefoniche intercettate sulla utenza in uso a PICCENNA Nicola a partire dal 25 maggio 2007 (cfr. in particolare conversazione del 24 maggio 2007 ore 17.18 tra Piccenna e Vulpio). Con riguardo poi ad una conversazione intercettata sull’utenza in uso al Capitano ZACHEO e intercorsa con il Dr. DE MAGISTRIS il 28 maggio 2007 alle ore 9.56, si legge nella informativa: “per un verso e secondo una possibile interpretazione, è ravvisabile un atteggiamento fortemente astioso del Capitano nei confronti del Procuratore CHIECO, mentre, per altro verso, e secondo diversa e diametralmente opposta interpretazione, si ravviserebbero, se corrispondenti a verità, fattispecie di reità certamente gravissime e riferibili al medesimo Procuratore Capo Dr. Giuseppe CHIECO”. Il Dr. Fucarino arriva persino a dirlo chiaro, nelle conversazioni fra il capitano Zacheo ed il Dr. Luigi De Magistris, “si ravviserebbero fattispecie di reità gravissime e riferibili al medesimo Procuratore Capo Dr. Giuseppe Chieco”. Ma a che gioco giochiamo? Cazzetta e Fucarino sanno che De Magistris (all'epoca delle telefonate) sta indagando sull'operato del Dr. Chieco e di altri magistrati lucani. Sanno che non possono conoscere quelle indagini e fanno finta di nulla. Infine, pur di procedere per fini che qualcuno dovrà pur spiegare nel prosieguo dell'indagine, arrivano a commettere scientemente il più odioso dei reati per un investigatore: “Le motivazioni espresse nella richiesta si basano su una interpretazione delle conversazioni non aderente al loro reale contenuto”. Falsificano le evidenze d'indagine. Certo che a settembre c'è da aspettarsi qualche sorpresa, per la verità è da almeno due anni che le sorprese sarebbero dovute arrivare. Ma noi portiamo pazienza. (di Filippo de Lubac da "Il Resto" del 2.8.2009)
Nell'anno 2003 nasce l'inchiesta "Toghe Lucane". Duecentomila pagine che squarciano il velo sulla Lucania reale, quella dei centri di potere, della politica collegata con la magistratura. Luigi de Magistris, il PM che conduce le indagini e che viene allontanato prima che possa concluderle. Tutto archiviato, tranne l'evidenza storica che lascia un documento indelebile su uomini e cose della Lucania di oggi, proprio quella di cui questo blog, caparbiamente, continua ad occuparsi!
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