Ma, oltre a discutere,
sarebbe opportuno firmare!
Anonimo 17 gennaio 2013
12:36
beh... a intuito non
credo sia questo il giuramento dei massoni... fosse così, le
massonerie sono totalmente incompatibili con le democrazie che si
basano e mettono al centro della costituzione, la sovranità del
popolo. e, quindi, nell'Italia repubblicana, tanto basterebbe per
dichiarare traditori della patria, e criminali, gli affiliati; e,
associazioni mafiose da perseguire con le torture previste dall'art
416 bis c.p. le logge. torture che, invero, vengono applicate contro
i paralitici-disadattati-cialtroni aderenti alle organizzazioni
criminali che insistono in alcune regioni del meridione d'Italia. le
quali, per essere spazzate via, invece, sarebbe sufficiente
l'applicazione del c.p. con gli articoli ordinari, come avviene in
tutti i paesi civili e democratici.
b
Anonimo 17 gennaio 2013
15:34
Per capire meglio, senza
abbandonarsi al "romanzesco", basterebbe leggere per i tipi
di Einaudi, nella collana degli Annali di storia italiana, il volume
sulla Massoneria, e,in particolare, uno degli ultimi capitoli, a
firma di A. Panaino, dove rituali e "impegni al segreto"
vengono declinati con grande chiarezza.
Io sono massone, ed ho
giurato su un testo diversissimo, in cui ho ribadito fedeltà alle
Leggi ed alla Costituzione della Repubblica italiana. Questo nella
Massoneria vera, ufficiale, pubblica (vedere anche su internet,
www.grandeoriente.it). Cosa giurino in finte congreghe sedicenti
massoniche, non mi interessa, come ad un cristiano interessa poco
cosa predica un finto santone autoproclamatosi vescovo.
Anche se la Massoneria
può non piacere - ed è lecito - bisognerebbe leggere ed informarsi
dalle fonti ufficiali, prima di trascrivere sciocchezze: ripeto,
basta una telefonata al Grande Oriente e Vi daranno copia del
giuramento, senza alcuna difficoltà. A qualunque condanna (o
assoluzione) si deve sempre arrivare attraverso l'acquisizione di
prove certe e di un minimo di dibattimento, altrimenti è
persecuzione o, al meglio, giustizia sommaria.
Nicola Piccenna 18
gennaio 2013 10:39
In verità, come ho più
volte scritto ed anche in epoca recentissima su questo blog, non ho
mai sostenuto che l'adesione alla Massoneria sia un disvalore o
qualcosa di cui vergognarsi. Meno ancora che si tratti di un illecito
oppure di comportamenti da condannare o perseguire. In questa ottica,
fatico a comprendere gli interventi che precedono poiché
assolutamente inconferenti rispetto a quanto penso e scrivo circa la
Massoneria.
Nel caso specifico della
petizione, la richiesta è quella di ottenere una formale
dichiarazione di "appartenenza/non appartenenza" alla
Massoneria da parte dei magistrati. Non già per una mia curiosità e
nemmeno perché si ritiene a priori che un magistrato massone debba
necessariamente comportarsi illecitamente nell'esercizio delle sue
funzioni se i fatti vedono coinvolti suoi "confratelli".
Semplicemente perché è un suo dovere dichiarare l'eventuale
appartenenza. Un dovere stabilito e regolato da precise norme cui ha
giurato di sottostare. Perché esistano queste norme che gli
impongono di comunicare l'appartenenza alla Massoneria e non quella
alla Chiesa Cattolica o Protestante, al Buddismo o al Club della
Bocciofila Capitolina, non è poi così difficile immaginarlo. Ma se
si facesse fatica si può sempre chiedere lumi al Presidente del CSM
oppure al suo Vice pro-tempore.
Circa la questione poi
della formula del giuramento, alquanto pittoresca, non meno
pittoresche e ieratiche appaiono molte formulazioni, frasi e concetti
di cui i siti ufficiali del Grande Oriente oppure ad esso
esplicitamente collegati, fanno riferimento. Poi, se ne ha voglia,
l'anonimo aderente, potrà mostrarci il suo tesserino di
riconoscimento, quello rilasciato dalla Loggia di appartenenza e
firmato dal Gran Maestro. Non tutto, solo nella parte dove è scritto
che per i confratelli massoni è previsto un riguardo particolare!
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