Oggi, presso la sede dell’Ordine degli avvocati di Matera, l’Associazione Autonomia Forense ed il Sindacato Avvocati della Provincia di Matera hanno tenuto una conferenza stampa per parlare dei contenuti e delle richieste avanzate al Vice-presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, On. Nicola Mancino, nell’incontro tenutosi a Roma presso la sede Istituzionale del CSM il 6 ottobre scorso. L’occasione si è rivelata utile anche per chiarire alcuni aspetti dell’intervento delle due associazioni che avevano provocato reazioni e giudizi personali da parte dei presidenti degli Ordini di Matera, Potenza, Lagonegro e Melfi. Le due organizzazioni hanno inteso precisare ruolo e compiti dell’ordine professionale, rifacendosi alle regole deontologiche cui si ispira l’Ordine Forense. Toni pacati ma decisi, che forniranno diversi e specifici elementi di riflessione a quanti si proveranno a confrontarsi con le argomentazioni e le domande che gli avvocati hanno voluto sottoporre, per il tramite dei giornalisti intervenuti, agli stessi colleghi, ai magistrati, al Consiglio Superiore della Magistratura ed anche ai “semplici” cittadini. Argomentazioni e domande su cui sarebbe gradito ed utile che anche gli internauti si pronunciassero. Il prezioso e paziente lavoro di documentazione e di informazione di Maurizio Bolognetti (http://www.fainotizia.it/) consente a ciascuno di vedere ed ascoltare l’intera conferenza stampa:
1) Intervento Avv. Domenico Orlandi (http://www.fainotizia.it/2008/10/11/conferenza-stampa-di-autonomia-forense-intervento-dellavv-domenico-orlandi-matera-11-ottobre-2008)
2) Intervento Avv. Nicola Cataldo (http://www.fainotizia.it/2008/10/11/conferenza-stampa-di-autonomia-forense-intervento-dellavv-nicola-cataldo-matera-11-ottobre-2008)
3) Intervento Avv. Leonardo Pinto (http://www.fainotizia.it/2008/10/11/conferenza-stampa-di-autonomia-forense-intervento-dellavv-leonardo-pinto-matera-11-ottobre-2008)
4) Intervento Avv. Vincenzo Montagna (http://www.fainotizia.it/2008/10/11/conferenza-stampa-di-autonomia-forense-intervento-dellavv-vincenzo-montagna-matera-11-ottobre-2008)
Sarebbe utile avviare una ampia riflessione su quello che già alla luce dello stato attuale (decreto di chiusura delle indagini e attesa delle decisioni del PM di Catanzaro – Dr. Capomolla – circa l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio) dell’inchiesta “Toghe Lucane” è emerso circa la situazione della magistratura in Basilicata. Certamente. Potrebbe anche giovare che gli altri Ordini Forensi italiani ed i semplici cittadini prendessero posizione, magari sottoscrivendo la raccolta firme per chiedere il trasferimento delle toghe che hanno dato prova d’indegnità. Poiché se è vero che sussiste la presunzione di non colpevolezza, e questo vale per tutti, è altrettanto vero che i fatti contestati e abbondantemente confortati da testimonianze, intercettazioni e persino documenti olografi, costituiscono in se stessi (indipendentemente dalle eventuali future condanne penali) palese causa d’indegnità a vestire la toga nei luoghi e negli uffici ove i presunti reati sono stati commessi. Perché se per i reati possiamo tranquillamente parlare in termini ipotetici, per le pressioni con minaccia su subalterni e forze dell’ordine, l’inchiesta ci svela certezze. Chiediamo il sostegno e la partecipazione di quanti hanno a cuore la credibilità delle istituzioni www.firmiamo.it/togheindegne.
1) Intervento Avv. Domenico Orlandi (http://www.fainotizia.it/2008/10/11/conferenza-stampa-di-autonomia-forense-intervento-dellavv-domenico-orlandi-matera-11-ottobre-2008)
2) Intervento Avv. Nicola Cataldo (http://www.fainotizia.it/2008/10/11/conferenza-stampa-di-autonomia-forense-intervento-dellavv-nicola-cataldo-matera-11-ottobre-2008)
3) Intervento Avv. Leonardo Pinto (http://www.fainotizia.it/2008/10/11/conferenza-stampa-di-autonomia-forense-intervento-dellavv-leonardo-pinto-matera-11-ottobre-2008)
4) Intervento Avv. Vincenzo Montagna (http://www.fainotizia.it/2008/10/11/conferenza-stampa-di-autonomia-forense-intervento-dellavv-vincenzo-montagna-matera-11-ottobre-2008)
Sarebbe utile avviare una ampia riflessione su quello che già alla luce dello stato attuale (decreto di chiusura delle indagini e attesa delle decisioni del PM di Catanzaro – Dr. Capomolla – circa l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio) dell’inchiesta “Toghe Lucane” è emerso circa la situazione della magistratura in Basilicata. Certamente. Potrebbe anche giovare che gli altri Ordini Forensi italiani ed i semplici cittadini prendessero posizione, magari sottoscrivendo la raccolta firme per chiedere il trasferimento delle toghe che hanno dato prova d’indegnità. Poiché se è vero che sussiste la presunzione di non colpevolezza, e questo vale per tutti, è altrettanto vero che i fatti contestati e abbondantemente confortati da testimonianze, intercettazioni e persino documenti olografi, costituiscono in se stessi (indipendentemente dalle eventuali future condanne penali) palese causa d’indegnità a vestire la toga nei luoghi e negli uffici ove i presunti reati sono stati commessi. Perché se per i reati possiamo tranquillamente parlare in termini ipotetici, per le pressioni con minaccia su subalterni e forze dell’ordine, l’inchiesta ci svela certezze. Chiediamo il sostegno e la partecipazione di quanti hanno a cuore la credibilità delle istituzioni www.firmiamo.it/togheindegne.
http://www.casadellalegalita.org/index.php?option=com_content&task=view&id=6075&Itemid=1
RispondiEliminaNon siamo soli, purtroppo.
La storia si ripete uguale in tutta Italia.
Vogliono convincerci che gli incompatibili sono quelli che rispettano la legge e difendono il principio di uguaglianza, facendo il proprio dovere, senza compromessi con il malaffare e senza lasciarsi intimorire dai potenti di turno ( perche', si', nessun potente e' per sempre...).
E dire che sino a qualche tempo fa poteva capitare addirittura di sentire uno dei protagonisti della vicenda lucana vantarsi in giro : "Visto? gli altri li spostano, io sto qua..."
E far leva sull'amor proprio?