Spero sia chiaro a tutti che non avanzo questa grave critica con leggerezza, né senza aver prima tentato in tutti i modi di evitare pubbliche diatribe. Numerose comunicazioni e documentabili inviti alla ragionevolezza (ed al dovere) sono stati rivolti al Direttore Dr. Renato Cantore, a titolati redattori e persino all'ufficio stampa della RAI ma nessun effetto sembrano aver sortito. La rubrica ("edicola della Basilicata") del Telegiornale Regionale della Basilicata del venerdì sera e quella "equivalente" dell'edizione radiofonica del successivo sabato mattina, restano refrattarie al settimanale "Il Resto" ed ai suoi titoli. Nelle saltuarie e striminzite citazioni, l'unica testata per cui non viene proposto il logo né il testo del titolo riferito, sembra si voglia sminuire piuttosto che informare sull'operato di una testata che, diversamente, ha sempre operato un valido giornalismo d'inchiesta; magari scomodo per i "poteri forti", ma sempre rispettoso della verità dei fatti e dell'interesse pubblico per le notizie riferite. Purtroppo, non si tratta dell'unica "censura" cui assistiamo da parte della testata giornalistica regionale. Ultimo esempio di una lunga serie, l'informazione assolutamente carente fornita dal servizio pubblico della RAI di Basilicata relativamente alla conferenza stampa dell'Associazione "Autonomia Forense" e del "Sindacato Avvocati" tenuta a Potenza il 4 Ottobre 2008. Per farsi un'idea di come si possa fornire una informazione assolutamente insufficiente se non addirittura fuorviante, sarà sufficiente prendere visione delle immagini e dell'audio reso disponibile sul sito http://www.lucania.ilcannocchiale.it/ confrontandolo con il servizio trasmesso dal Telegiornale Regionale della Basilicata (nelle edizioni delle 14, 19 e 23 del 4 ottobre 2008).
Credo non sia necessario aggiungere altro, se non che è arrivata l'ora che il buon Renato Cantore passi la mano ad altri professionisti (in Rai ce ne sono di ottimi). Magari potrebbe dedicarsi ad attività di produzione televisiva o professionale per qualche società privata o cooperativa, magari tornare ad esserne socio, magari... Intanto sarebbe il caso che la più importante testata giornalistica regionale, tornasse ad occuparsi d'informazione, quella vera. Magari d'inchiesta.
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p.s.
Mi scuso per aver pubblicato sul blog dedicato a "Toghe Lucane" un post (apparentemente) fuori tema. In realtà, si tratta di uno dei post più in tema che potesse esserci. Se un sistema di collusioni, commistioni e supposte corruzioni è potuto crescere ed arrivare ad occupare tutti i gangli vitali della Regione Basilicata, ciò è dovuto alla mancanza di una informazione libera ed attenta. E non è neppure un caso se questo sistema malato è andato in crisi quando una simile informazione ha "ripreso" a funzionare.
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Firma anche tu: http://www.firmiamo.it/togheindegne
Dott. Piccenna, sono un ragazzo lucano, precisamente di Matera, che vive fuori da quasi dieci anni, ma che spesso raggiunge la sua amata città per sentire il profumo e godersi le bellezze della nostra terra; mi permetta una battuta, è risaputo che il TGR "Potenza" non ha mai fatto informazione, di cosa si scandalizza? L'informazione cosiddetta "scomoda" la state facendo esclusivamente voi con il giornale "Il Resto" che ho iniziato a leggere ed apprezzare.(a tal proposito, vi chiedo cortesemente di tenere aggiornato il sito www.ilresto.info in modo da garantire la vera informazione ai lucani che vivono fuori).
RispondiEliminaCon il finto giornalismo che c'è dalle nostre parti, sembra che in Basilicata non succeda mai nulla e invece la realtà dei fatti è ben diversa!!!
Vi faccio il mio in bocca al lupo, e vi chiedo di non mollare, ma di proseguire nelle vostre difficili inchieste per il rispetto della legalità.
P.S. Ho firmato la petizione per mandare via questi massoni corrotti, era il minimo che potessi fare...spero lo facciano tutti i lucani onesti