sabato 12 dicembre 2009

Marinagri, la beffa del Dr. Cianfarini e “quella sporca dozzina”

Lo svolgimento dell'udienza preliminare in cui erano imputati i signori Vitale (padre e figlio), il signor Viceconte ed il signor Lopatriello (meglio nota come udienza sul caso “Marinagri”) è davvero singolare, molto singolare. Succede che verso le undici inizia con la difesa degli imputati che chiede di procedere con il rito abbreviato. Il pubblico ministero (Vincenzo Capomolla) non si oppone ed il GUP (Gabriella Reillo) si prende un'ora per decidere. Intorno alle 12.00 accoglie l'istanza e apre il processo secondo la formulazione del “rito abbreviato”. Va via il Dr. Capomolla e viene sostituito, come PM, dal Dr. Alberto Cianfarini che compare dopo breve ricerca fra i magistrati disponibili. Pochi minuti e Cianfarini chiede il proscioglimento degli imputati. Proprio così, la pubblica accusa in un processo istruito dopo mesi d'indagini, centinaia di migliaia di pagine di atti, informative e risultanze investigative d'ogni genere, chiede il proscioglimento degli imputati. È talmente inverosimile che il signor Lopatriello, qualche ora fa, dichiarava in diretta radiofonica (Basilicata Radio Due) di aver commentato con il proprio legale: “ma, avvocato, ci stanno prendendo in giro?”. Infatti è davvero inverosimile che un magistrato si discosti dalla valutazione del proprio collega procuratore senza aver avuto nemmeno il tempo di sfogliare gli atti processuali. Come è inverosimile che un altro magistrato, la D.ssa Gabriella Reillo, decida per il proscioglimento così su due piedi. Allora, signori miei, forse è giunto il momento di tributare il giusto encomio a quella sporca dozzina di magistrati, avvocati, giornalisti e cittadini che hanno difeso il lumicino della legalità nel tifone che spazza i palazzi di giustizia di Basilicata e Calabria. Non ne hanno ricavato che ingiurie, minacce, ritorsioni e sbeffeggiamenti ma hanno dimostrato che la verità, la libertà e la giustizia sono costitutive dell'umano sino al sacrificio personale. Per meno, non varrebbe la pena nemmeno di alzarsi al mattino. L'assoluzione per i 4 imputati, paradossalmente, diventa la prova del favoreggiamento consumato da parte di Reillo, Capomolla e Cianfarini. Una vera e propria associazione per delinquere in vesti togate che offende l'ordinamento giudiziario e irride i cittadini inermi. Restano ancor più evidenti le responsabilità dei magistrati della Procura di Salerno che, informati il 1° luglio 2009 dell'esistenza di un piano articolato mirante all'annichilimento fraudolento dell'inchiesta “Toghe Lucane”, nulla hanno posto in essere per impedire il protrarsi, l'aggravarsi ed il ripetersi delle condotte delittuose che puntualmente si sono protratte, aggravate e ripetute. C'è ancora speranza? Certo, fintanto che resterà una sporca dozzina di uomini liberi e, consentano i lettori, timorati solo di Dio!

11 commenti:

  1. Sarebbe opportuno che venisse spiegato ai cittadini come è possibile che si consenta di costruire villaggi cementificati nell'alveo di piena dei fiumi, cosa espressamente vietata dalle norme del PAI.
    Attendiamo spiegazioni.

    Albina Colella
    Professore Ordinario di Geologia

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  2. STRETTA LA FOGLIA, LARGA LA VIA........

    mamma mia a che punto siamo arrivati, non se ne può più, ma che fine dobbiamo fare, peggio di così? è una vergogna e nessuno dice nulla, ma dico io, se un imputato chiede l'applicazione del rito abbreviato significa che intende usufruire dei benefici di Legge in ordine all'entità della pena e quant'altro ad essa connessa, ma solo dopo aver ammesso le proprie responsabilità... evidentemente in quella Procura lo sconto è il più classico TAN 0 TAEG 0, tanto di moda in questo periodo di spese Natalizie, ma attenzione, l'offerta è valida fino al 31 dicembre 2009.... dopo chissà se sarà mai possibile celebrare un Processo...(VEDI PROCESSO BREVE)

    ..... DITE LA VOSTRA CHE IO HO DETTO LA MIA....

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  3. stretta la foglia, larga la via .... fai confusione tra rito abbreviato e patteggiamento. prima di parlare a sproposito, una consulenza legale magari ....

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  4. sì, magari potrebbe chiedere consiglio al Dr. Alberto Cianfarini, oppure al Dr. Vincenzo Capomolla. O, perché no, al Dr. Giuseppe Chieco che era talmente convinto del progetto "Marinagri" da andare ad informarsi per acquistare una villa. (facendosi annunciare dal maresciallo P. della Guardia di Finanza di Matera al comandante della Gdf di Policoro che provvide ad accompagnarlo di persona)

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  5. Faccio notare che il rito abbreviato se richiesto dall'imputato non si puo' opporre il PM.
    Il giudice ha valutato se poteva decidere. Quello che e' strano e' che il PM abbia chiesto l'assoluzione. (Avv. Massimo R.)

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  6. Già, è proprio strano. Mentre è delittuoso se si considera che la richiesta di assoluzione è maturata nel giro di pochi minuti per un procedimento composto ma decine di faldoni: migliaia di pagine che riassumono un'inchiesta vastissima. Il PM ha chiesto l'assoluzione senza conoscere nulla del procedimento. Questo non è strano, è organizzato!

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  7. Marinagri: Rispetto la sentenza, ma nessuno mi chieda di condividerla (di Maurizio Bolognetti, Direzione Nazionale Radicali Italiani)

    Il Tribunale di Catanzaro ha deciso di mandare al macero anche l’ultimo pezzo dell’inchiesta “Toghe lucane”, dissequestrando Marinagri e assolvendo i quattro imputati. Non possiamo che rispettare la sentenza, ma nessuno ci chieda di condividerla. Eravamo e restiamo convinti che la struttura alla foce dell’Agri non dovesse essere autorizzata. Eravamo e restiamo convinti della bontà delle tesi formulate dal dott. De Magistris. La Venezia sul mar Ionio sorgerà con tanto di sigillo apposto dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, ma nessuno ci venga a raccontare che l’inchiesta sia stata un bluff. Le ragioni che ci hanno spinto ad indirizzare un atto stragiudiziale e di diffida, indirizzato al Comune di Policoro e all’Autorità di Bacino, restano tutte. Lo svolgimento dell’Udienza preliminare tenutasi a Catanzaro l’11 dicembre desta una qualche perplessità, ma come detto non possiamo che rispettare la sentenza. E’ davvero singolare che il dott. Capomolla, che aveva ereditato l’inchiesta “Toghe lucane” e confermato il sequestro del villaggio disposto da De Magistris, sia stato sostituito in udienza dal dott. Alberto Cianfarini, cioè da un Magistrato che, in base a quanto ci viene riferito, è in servizio da poco tempo presso la Procura di Catanzaro. Rispettiamo la sentenza, certo, ma gioverà ricordare che il sequestro del villaggio era stato confermato dal Gip, due volte dal Tribunale del Riesame, dalla suprema Corte di Cassazione, con motivazione diffusa e puntualissima, e dallo stesso Capomolla, che aveva chiesto il rinvio a giudizio e la punizione dei presunti colpevoli. Che dire! Auguri a noi lucani, che abbiamo bisogno di imprenditori veri e non di un’imprenditoria finanziata dal soldo pubblico. Di cattedrali nel deserto, in questa nostra Regione, ce ne sono già tante. Rimangono in piedi tutti i problemi da noi posti in relazione alla sicurezza e alla proprietà delle aree.

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  8. Bisogna distinguere fra i giustizialisti e coloro che chiedono giustizia. I primi credono che la giustizia sia ciò che esce dalle aule di un Tribunale e pretendono che il mondo si allinei di conseguenza. I secondi sanno che ciò che è giusto viene riconosciuto tale a prescindere dalle Leggi, dai magistrati e dai Tribunali. Chiedere giustizia significa affermare la libertà, la bellezza, la verità che qualsiasi uomo percepisce come tali, riconoscendo immediatamente quando vengono calpestate. Che poi a violarle sia un giudice, un avvocato o un quisque de populo, non cambia la sostanza.

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  9. Non scende proprio giù che l'inchiesta Toghe Lucane era fatta da tanti faldoni pieni di cazzate ma necessari per prendere voti e diventare europarlamentare. Lo so che vi sentite presi per il c.....

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  10. Magari avesse ragione l'anonimo, magari fossero state solo sciocchezze messe in piedi "per prendere voti". Sarebbe una beffa ma che ne faremmo tutti una ragione. Il fatto si è, che non sono fesserie e quanto è stato posto in essere per giungere (ma la strada è ancora lunga) ad insabbiare tutto risulta davvero impressionante. Nemmeno quando vengono trovati con le mani nella marmellata si riesce a inchiodare i magistrati indegni. E' vero, ci sentiamo presi per il c... ma dallo Stato, da Napolitano, da Mancino, da Violante, e, perché no, anche da De Magistris che pongono i propri interessi personali o di partito al di sopra e prima dell'interesse al bene comune. Una lezione che non mortifica le nostre coscienze ma quelle di coloro che non sono degni di guardarci negli occhi.

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