Assolti 4 dei 34 indagati, ma è tutto da rifare!
Se n'è parlato molto in Basilicata e pochissimo in Italia. Nulla ha detto Luigi de Magistris che sa più di tutti (forse). Ci riferiamo alla conclusione cui è giunto il GUP di Catanzaro su uno dei rivoli dell'inchiesta Toghe Lucane. Quello che direttamente chiamava in Tribunale Vincenzo e Marco Vitale, Nicolino Lopatriello e Felice Vicenconte. Sono stati assolti in un'udienza insolita in cui il Pubblico Ministero Alberto Cianfarini, smentendo la posizione della Procura della Repubblica che rappresentava, ha chiesto l'assoluzione per tutti gli imputati ed il Presidente dell'Ufficio del Giudice per le Indagini e l'Udienza Preliminare, Gabriella Reillo, l'ha concessa: Nel Nome del Popolo Italiano, così è scritto. Una situazione talmente paradossale che lo stesso imputato Lopatriello ha commentato col suo avvocato: “è una comica”. Se lo dice lui!
Il puzzle del PM Vincenzo Capomolla
Il Procedimento Penale recava il numero 2488, era stato ricavato (per stralcio) dal 3750 (Toghe Lucane) ed inserito nel 2888 (sempre stralciato dal 3750) insieme con altri stralci, riunioni e separazioni. È il lavoro svolto dal Dr. Vincenzo Capomolla che fra tutte queste operazioni non sembra raccapezzarsi più. Infatti per (quel che resta) del procedimento 3750/03 manda avvisi plurimi con descrizioni diverse: il caos. Il 1° luglio 2009 lo identifica come “Chieco + altri”; il 26 agosto 2009 diventa “Granese + altri”; il 24 novembre 2009 (sino a tutt'oggi) è “Tufano + altri”. Col cambiare delle sintetiche indicazioni degli imputati, Capomolla cambia anche la sostanza delle parti offese. Il procedimento in cui Vitale, Viceconte e Lopatriello sono andati assolti oggi non si chiama più così, il numero è cambiato in corso d'opera tanto che gli atti nel fascicolo del Gup che li ha assolti recano ancora stampato “in epigrafe” il numero 2488. La modifica è stata eseguita con penna a biro blu: quando? Le “persone offese” nel procedimento 2488 hanno ricevuto la comunicazione della fissazione dell'udienza preliminare? La Suprema Corte di Cassazione e le indicazioni guida del CSM sono chiarissime. Le prime fanno giurisprudenza: il mancato avviso alle persone offese viola il diritto alla difesa impedendo il contraddittorio. La chiamano “nullità relativa”, nel senso che per diventare effettiva occorre che le “parti offese” ricorrano in Cassazione. Questo, dice la Suprema Corte di Cassazione. Ed i signori politici, i signori magistrati, i signori parlamentari europei, i signori procuratori di Matera, i signori Sostituti Procuratori di Salerno cosa dicono? Nulla, come se costruire un intero villaggio turistico nella foce di un fiume fosse la cosa più naturale del mondo. Come se escludere dal contraddittorio le uniche voci non condizionabili fosse la quintessenza del diritto. Altro che “l'ennesimo flop di Luigi de Magistris”, l'inchiesta Toghe Lucane è ancora tutta lì da giudicare. Il vero flop è dell'amministrazione della giustizia che lascia il PM Vincenzo Capomolla che ha smontato un puzzle di duecentomila pagine in una stanza della Procura di Catanzaro e non sa da che parte iniziare per rimontarlo. Vedremo quando fisseranno l'udienza per discutere le opposizioni alla maxi archiviazione richiesta dall'ineffabile PM crotonese. Sempre che non faccia capolino qualche magistrato di Salerno, che ne avrebbe ben donde. (Filippo de Lubac)
E sarebbe ora!
RispondiEliminaVogliamo tornare a credere nella Giustizia. Ma vedere che tanti magistrati la pensano allo stesso modo su Marinagri, e poi ne arriva uno (arrivato di fresco alla Procura di Catanzaro, sembra) che decide diversamente, dissequestrando il villaggio, ci fa pensare che sì, questa "giustizia" è proprio una comica.......
A dire il vero il PM in un processo vale quanto un avvocato difensore, se non erro, ed è invece il giudice che decide, nel merito. Quindi è solo la GUP Reillo che ha il potere di assolvere e dissequestrare. Leggo che si continua a biasimare il PM di udienza. Intanto, è strano che ci si sorprenda che Cianfrini abbia la propria indipendenza di giudizio, difforme da Capomolla. Ma anche De Magistris aveva una visione difforme dalla Morelli, ed infatti ha scatenato Toghe Lucane. Che facciamo? Mettiamo su una lavagna i buoni magistrati da un lato(previa approvazione di De Lubac) ed i cattivi (che assolvono e scagionano gli imputati) dall'altro?
RispondiEliminaPoi che vuol dire che il PM è arrivato di fresco a Catanzaro? Ad ogni modo, che li facciamo a fare i processi nel merito se dobbiamo far valere i riesami e le cassazioni che si esprimono solo sul "fumus"?
Il "fumus" è il parente del "processo sommario" di ispirazione fascista...... lo so che è durissimo da digerire ma fareste meglio a "legalizzare" il vostro stato d'animo con una iniezione di costituzione italiana.
le jeux sont fait rien ne va plus
RispondiEliminaLa critica (che non è biasimo) all'operato del Dr. Cianfrini (PM in udienza) non riguarda il diritto di esprimere la sua valutazione personale sulla vicenda, salvo precisare che tale diritto comporta l'assunzione di precise responsabilità di cui deve render conto. Ad essere pignoli dovremmo anche dire che l'Ufficio del PM è definito come “impersonale” e questo cozza con l'argomentazione del nostro “anonimo”. Ma torniamo alla critica. Quello che sorprende è che l'opinione di Cianfrini nasca da uno sguardo di qualche minuto su un'inchiesta fatta di decine di migliaia di pagine. Se dicessimo che il Dr. Cianfrini è stato superficiale, qualcuno se ne avrebbe a male? Ed è proprio questo il punto. Non si deve essere superficiali quando si svolge un lavoro così delicato e questo a prescindere se la decisione è quella di chiedere l'assoluzione o la condanna. Di regola il pm che svolge le indagini è lo stesso che sostiene l'accusa anche nel dibattimento e, a certe condizioni, anche in appello. Detto questo può anche succedere che l'accusa venga rovesciata con una sentenza di assoluzione, ma non per questo si deve pensare che il pm sia stato un cieco persecutore. Il pm non ha seguito il procedimento fino alla conclusione, il processo è stato spezzettato in tanti tronconi e questo ne ha decretato la fine. Nel caso di specie, poi, quello che si è celebrato, non è nemmeno un processo. Intendo un processo valido secondo i pronunciamenti della Suprema Corte di Cassazione. Infatti, come già ampiamente spiegato nell'articolo, attraverso una selva di inclusioni e stralci, si è arrivati al processo senza avvisare tutte le parti offese. “Assenza del contraddittorio”, lo chiamano tecnicamente. Proprio quello che un cittadino comune potrebbe chiamare “processo sommario”, dove solo una posizione viene espressa ed il giudice, proprio su quell'unica linea, plana a volo d'angelo. Sta alle parti offese e non citate, ricorrere alla Suprema Corte di Cassazione per ottenere l'annullamento del processo farsa che non è, purtroppo, solo appannaggio dello “stile fascista”. In queste ore, in Cina, si sta consumando il processo al dissidente Liu Xiaobo (promotore del documento Carta 08). Anche per lui nessuna presenza che garantisca un minimo contraddittorio, nemmeno la moglie. Sarà condannato! Lì sono comunisti, credo. Io lascerei in pace la D.ssa Morelli che, in questa vicenda, ha già pagato un prezzo altissimo per un malinteso senso di lealtà verso qualcuno che non lo meritava di certo. Circa la Costituzione, in ultimo, direi che non è il caso di scomodare tanta sublimità. Basterebbe già che si evitasse d'infrangere il codice penale. Staremmo tutti meglio.
RispondiEliminaAll'anonimo roulettista:
RispondiEliminanon è vero che i giochi sono fatti e nulla si può cambiare. Non lo è per due motivi:
1) Il processo svolto davanti al GUP Gabriella Reillo è nullo perché non sono state avvisate tutte le parti offese. E' sufficiente che una di queste ricorra in Cassazione...
2) la vera partita è l'udienza in cui si discuteranno le opposizioni all'archiviazione dei procedimenti a carico dei trenta imputati eccellenti (Tufano, Chieco, Bonomi, Bubbico, Buccico, Goti,...)
fait le votre jeux monsieur
giovedì 25 settembre 2008
RispondiEliminaMarinagri: Le jeux sont faits, rien ne va plus
Il primo a giocare alla roulette a sproposito è stato prioprio de Lubac
Un esempio di golpe processuale, uno spezzatino d'inchiesta fantasiosamente condito con articoli servili di certa stampa che in questi giorni si abboffa anche di paginoni pubblicitari del megavillaggio, saziandosi con la ricompensa guadagnata con anni di informazione deviata ed inquinata.
RispondiEliminaUno scempio dell'informazione, e uno scempio della Giustizia che grida vendetta. Tra l'altro, l'atto di concessione presume che, alla fine della concessione stessa, il concessionario "rimuova tutti i manufatti realizzati sul suolo demaniale".
Si assimila un megavillaggio con porto ad uno stabilimento balneare con ombrelloni e gazebo rimuovibili. Basta questo a dare l'idea della vergognosa truffa, della malafede e dell'imperdonabile collusione tra malaffare e poteri istituzionali che è all'ORIGINE del progetto.
Exidor
Definizione di rosicare: Contrazione di "rosicchiare". Nell'accezione originale, indica quel compulsivo atteggiamento degli animali roditori che li porta a rodere minutamente, a piccoli morsi, pezzi di legno o materiali di durevolezza e consistenza simili. Comunemente, rosicata è un termine che sta ad indicare quello stato d'animo di una persona a metà strada tra la pura invidia e uno stato confusionale generalizzato. Il senso più profondo del termine è qualcosa di simile a "invidiosi" ma molto, molto di più. Chi rosica per qualcosa prova un misto di invidia, rabbia, rancore, e soprattutto impotenza. Chi rosica, si rode lentamente, nel profondo e non riesce a darsi pace, con uno stato d'animo che non si esaurisce a stretto giro, ma va avanti a lungo, e può durare settimane, mesi, se non addirittura anni. Si può provare pena o comprensione per certi "roditori" che sputano veleno perchè invidiosi? Al lettore la valutazione.
RispondiEliminaInvidiosi di che? Solo un poveraccio o una persona "molto interessata" può dire simili sciocchezze per giustificare gli attacchi.
RispondiElimina