giovedì 17 gennaio 2013

Il giuramento dei magistrati Massoni: petizione al CSM




Petizione al Capo dello Stato, On. Giorgio Napolitano, nella sua veste di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura: chiediamo a tutti i magistrati Italiani se sono affiliati alla Massoneria



Riceviamo da un anonimo lettore il testo del giuramento che pronunciano quanti aderiscono alla Massoneria. Non ci sono elementi per ritenere che sia davvero questo e nemmeno per escluderlo. Attendiamo in proposito, qualora lo ritenessero utile, comunicazioni di rettifica o precisazione dalle Logge ufficiali (da quelle segrete, evidentemente, non ci si può attendere nulla) che saremo lieti di pubblicare ancorché, ovviamente, siano accompagnate dal testo del giuramento utilizzato dai rispettivi iscritti.

Le domanda circa l'appartenenza alla Massoneria non può mai ottenere risposta affermativa, lo dicono, chiaro e tondo, le parole stesse del giuramento che gli aspiranti muratori pronunciano durante il rito d'iniziazione:

«prometto e giuro di non palesare giammai i segreti della Massoneria, di non far conoscere ad alcuno ciò che mi verrà svelato, sotto pena di aver tagliata la gola, strappato il cuore e la lingua, le viscere lacere, fatto il mio corpo cadavere e in pezzi, indi bruciato e ridotto in polvere, questa sparsa al vento per esecrata memoria di infamia eterna. Prometto e giuro di prestare aiuto e assistenza a tutti i fratelli liberi muratori su tutta la superficie della terra».

Chiaro, no? Come la mettiamo, allora, con quei confratelli che rivestono ruoli apicali in settori nei quali è richiesta la loro facoltà decisionale? Basta insomma, per fare un esempio, che qualche magistrato se la cavi dicendo frasi del tipo «La massoneria? Io l’ho lasciata da tempo…», senza poterlo in alcun modo provare? E come si comporterà se l’imputato – o, più spesso, l’avvocato di quest’ultimo – è un grembiulino come lui?

Tuttavia, le domande poste qualche giorno fa al Dr. Vincenzo Autera (Presidente di Corte d'Appello presso il Tribunale di Potenza) ed al Dr. Paolo Petrolo (Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Catanzaro) restano attualissime poiché, se non avessero niente a che fare con la Massoneria come bisogna ritenere non avendone comunicato l'affiliazione agli organismi superiori a ciò preposti (è fatto obbligo ai magistrati di dichiarare l'eventuale affiliazione alla Massoneria), non avrebbero nessuna difficoltà a rispondere un semplice “No, non sono mai stato affiliato alla Massoneria”.
La cosa ci sembra talmente ovvia e semplice che, visti i tanti e clamorosi casi di magistrati che vengono scoperti Massoni e che nulla avevano comunicato a riguardo (violando precise direttive e restando sovente al loro posto e sempre continuando ad amministrare la Giustizia), riteniamo di sottoporre la domanda a tutti i magistrati in servizio in Italia. Perché aspettare che facciano outing visto che non possono farlo, “sotto pena di aver tagliata la gola, strappato il cuore e la lingua, le viscere lacere, fatto il mio corpo cadavere e in pezzi, indi bruciato e ridotto in polvere, questa sparsa al vento per esecrata memoria di infamia eterna”?
Fra il buffetto che ricevono quando vengono scoperti e “le viscere lacere...”, cosa credete che preferiscano?
Il Presidente del CSM ed il Vice Presidente del CSM, promuovano una circolare in cui si chiede ai magistrati una dichiarazione giurata di appartenenza/non appartenenza alla Massoneria. È chiedere troppo?

5 commenti:

  1. beh... a intuito non credo sia questo il giuramento dei massoni... fosse così, le massonerie sono totalmente incompatibili con le democrazie che si basano e mettono al centro della costituzione, la sovranità del popolo. e, quindi, nell'italia repubblicana, tanto basterebbe per dichiarare traditori della patria, e criminali, gli affiliati; e, associazioni mafiose da perseguire con le torture previste dall'art 416 bis c.p. le logge. torture che, invero, vengono applicate contro i paralitici-disadattati-cialtroni aderenti alle organizzazioni criminali che insistono in alcune regioni del meridione d'italia. le quali, per essere spazzate via, invece, sarebbe sufficiente l'applicazione del c.p. con gli articoli ordinari, come avviene in tutti i paesi civili e democratici.
    b

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  2. Per capire meglio, senza abbandonarsi al "romanzesco", basterebbe leggere per i tipi di Einaudi, nella collana degli Annali di storia italiana, il volume sulla Massoneria, e,in particolare, uno degli ultimi capitoli, a firma di A. Panaino, dove rituali e "impegni al segreto" vengono declinati con grande chiarezza.
    Io sono massone, ed ho giurato su un testo diversissimo, in cui ho ribadito fedeltà alle Leggi ed alla Costituzione della Repubblica italiana. Questo nella Massoneria vera, ufficiale, pubblica (vedere anche su internet, www.grandeoriente.it). Cosa giurino in finte congreghe sedicenti massoniche, non mi interessa, come ad un cristiano interessa poco cosa predica un finto santone autoproclamatosi vescovo.
    Anche se la Massoneria può non piacere - ed è lecito - bisognerebbe leggere ed informarsi dalle fonti ufficiali, prima di trascrivere sciocchezze: ripeto, basta una telefonata al Grande Oriente e Vi daranno copia del giuramento, senza alcuna difficoltà. A qualunque condanna (o assoluzione) si deve sempre arrivare attraverso l'acquisizione di prove certe e di un minimo di dibattimento, altrimenti è persecuzione o, al meglio, giustizia sommaria.

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  3. In verità, come ho più volte scritto ed anche in epoca recentissima su questo blog, non ho mai sostenuto che l'adesione alla Massoneria sia un disvalore o qualcosa di cui vergognarsi. Meno ancora che si tratti di un illecito oppure di comportamenti da condannare o perseguire. In questa ottica, fatico a comprendere gli interventi che precedono poiché assolutamente inconferenti rispetto a quanto penso e scrivo circa la Massoneria.
    Nel caso specifico della petizione, la richiesta è quella di ottenere una formale dichiarazione di "appartenenza/non appartenenza" alla Massoneria da parte dei magistrati. Non già per una mia curiosità e nemmeno perché si ritiene a priori che un magistrato massone debba necessariamente comportarsi illecitamente nell'esercizio delle sue funzioni se i fatti vedono coinvolti suoi "confratelli". Semplicemente perché è un suo dovere dichiarare l'eventuale appartenenza. Un dovere stabilito e regolato da precise norme cui ha giurato di sottostare. Perché esistano queste norme che gli impongono di comunicare l'appartenenza alla Massoneria e non quella alla Chiesa Cattolica o Protestante, al Buddismo o al Club della Bocciofila Capitolina, non è poi così difficile immaginarlo. Ma se si facesse fatica si può sempre chiedere lumi al Presidente del CSM oppure al suo Vice pro-tempore.
    Circa la questione poi della formula del giuramento, alquanto pittoresca, non meno pittoresche e ieratiche appaiono molte formulazioni, frasi e concetti di cui i siti ufficiali del Grande Oriente oppure ad esso esplicitamente collegati, fanno riferimento. Poi, se ne ha voglia, l'anonimo aderente, potrà mostrarci il suo tesserino di riconoscimento, quello rilasciato dalla Loggia di appartenenza e firmato dal Gran Maestro. Non tutto, solo nella parte dove è scritto che per i confratelli massoni è previsto un riguardo particolare!

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    1. Per scrupolo ho riguardato il tesserino: non c'è nulla di simile al "previsto un riguardo particolare". Qui non vedo come sia possibile caricare un file .jpg, se mi darà un indirizzo di posta lo invirò volentieri. Apprezzo il tono di serenità con cui si è affrontata questa discussione e mi permetto di aprirmi ad un piccolo sfogo. Io sono una persona onesta, che ha anche pagato, nella sua vita di lavoro, lo scotto dell'intransigenza morale. Mi identifico, perciò, nei principi della Massoneria, di cui sono fiero di far parte. Non per questo sono disposto a giustificare chiunque o qualunque cosa sia targata (più o meno propriamente) con la squadra e il compasso, per lo stesso motivo per cui non credo sia opportuno abolire o abborrire la Chiesa cattolica perché c'è qualche caso di pedofilia tra i sacerdoti. Ma sono afflitto, credetemi, per le tante letture in cui questa istituzione viene sbeffeggiata ed io mi sento accomunato a trafficanti, malfattori, faccendieri etc. Stesso motivo per cui sono costretto, contro i miei costumi, a mantenermi anonimo in un blog come questo. L'altra sera, su Rai Storia, nella puntata dedicata all'Olocausto è stato intervistato Nedo Fiano, un ebreo toscano che ha patito i peggiori campi di concentramento nazisti, perdendo tutta la sua famiglia e che oggi, ottuagenario, rende testimanianza di quella tragedia. Egli è un Massone, la cosa è nota e palese. Ma non lo si dice, mentre, se fosse stato non una vittima, ma un carnefice, la qualifica di Massone sarebbe certo stata evidenziata.
      Forse per lo stesso motivo per cui si ritene che il giuramento abbia quella pittoresca forma e che il mio tesserino contenga obblighi di "facilitazione" verso i fratelli; ragionando.... ma se veramente fossimo quel "comitato d'affari" di cui si dice, saremmo così idioti da scrivercelo sulla tessera??
      Grazie per lo spazio e grazie soprattutto per la serietà con cui possiamo confrontarci.

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  4. Ma ancora nel 2013 si tira in ballo questa "bufala" di giuramento?!?! Sono finito casualmente sul blog e, dopo aver letto la parte in rosso del giuramento, sono andato a controllare la data di pubblicazione pensando che fosse qualcosa di molto vecchio e non recente.
    Mi ritrovo perfettamente nelle parole del Fr. che è intervenuto prima. Sono fiero di far parte della Massoneria, e di aver giurato fedeltà alla Costituzione italiana. Non riporto tutto quanto scritto sopra ma lo condivido pienamente, e per lo stesso motivo sono costretto, purtroppo, a rimanere anche io anonimo sul blog.
    FT

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