Tra i documenti resi noti da Wikileaks, qualcuno riguarda i rifiuti nucleari custoditi presso il centro Enea-Itrec di Rotondella (Mt). Contiene informazioni interessanti da conoscere per comprendere fatti e accadimenti del passato recente e del futuro prossimo. Il presente, invece, è fatto dei silenzi ostentati dell'intera classe politica nazionale e regionale. Quanto importi a Codesti signori della gente comune, lo leggiamo nella corrispondenza che riportiamo di seguito. Il problema della barre di combustibile irraggiato e del materiale radioattivo tenuto presso l'Itrec è affrontato solo dal punto di vista delle convenienze elettorali. A nessuno importa della salute dei cittadini e dei luoghi che ospitano questi materiali non si sa perché anche se si intuisce per chi.
Disposition Of Elk River Spent Nuclear Fuel: Letter From U/s Of The Council Of Ministers Gianni Letta To Ambassador
Mon, 13 Feb 2006 17:09 UTC |
C O N F I D E N T I A L SECTION 01 OF
02 ROME 000439
DEPT. FOR ISN/NESS (WHAMMACK, EUR/WE
(FETCHKO), AND EUR/PRA
(JCONLON), DOE FOR NNSA/NA-212 (TANNO)
E.O. 12958: DECL: 02/13/2015
SUBJECT: DISPOSITION OF ELK RIVER SPENT
NUCLEAR FUEL:
LETTER FROM U/S OF THE COUNCIL OF
MINISTERS GIANNI LETTA TO AMBASSADOR
Classificato da: Ambasciatore Ronald P.
Spogli, motivi 1.4 (B) e (D)
1. (C) SINTESI E AZIONE RICHIESTA: Il 6
febbraio, l'ambasciatore ha ricevuto una lettera da Gianni Letta,
Sottosegretario al Consiglio dei ministri chiedendo assistenza per il
rientro negli Stati Uniti di 64 barre di di combustibile nucleare
esaurito (SNF) torio-uranio, proveniente da Elk River MN (e custodito
presso il centro Enea-Itrec di Rotondella – Mt, ndr). Letta ha
chiesto una risposta entro la fine di febbraio. Il sottosegretario ha
fatto la stessa richiesta direttamente al Dipartimento dell'Energia
(DOE) nel mese di agosto 2004 (reftel), ma nel gennaio 2005, l'ex
Segretario di Energia Abraham ha risposto che, dopo la revisione
tecnica e giuridica approfondita, il DOE non poteva accettare il
combustibile nucleare esaurito nel quadro dei programmi esistenti. La
ragione per cui il governo italiano ha ripetuto la richiesta in via
d'urgenza è che la questione è politicamente delicata per la
coalizione di centro-destra del primo ministro Berlusconi che sta
affrontando una dura battaglia per la rielezione nel mese di aprile.
Con le elezioni alle porte, Letta scrive, il governo italiano sarà
"costretto" a trasferire il SNF di Elk River alla Russia,
se non potesse essere rimpatriato negli Stati Uniti. Una traduzione
non ufficiale della lettera di Letta (par. 2-5), insieme con la
risposta proposta dell'ambasciatore (par. 9-11) seguono.
RICHIESTA DI AZIONE: rivedere la
lettera di Letta e rispondere a firma dell'ambasciatore secondo
replica suggerita nei paragrafi da 9 ad 11 di seguito riportati.
Inviare risposta entro 17 febbraio.
FINE SOMMARIO E RICHIESTA DI AZIONE.
. (C) Egregio Signor Ambasciatore, Vi
scrivo per richiamare la vostra attenzione su una questione su cui
l'ambasciata è probabilmente già informata. Si tratta di una
questione molto importante per il governo (italiano) anche dal punto
di vista psicologico. Avvieremo presto il trasferimento dei nostri
rifiuti nucleari, attualmente conservati in Piemonte e in Emilia
Romagna, in Francia. Il combustibile esaurito resterà in Francia
fino al 2025 almeno, quando l'Italia dovrebbe avere un proprio sito
di stoccaggio di scorie nucleari. Questa notizia sta causando le
proteste nel sud (Italia). Infatti, sessantaquattro barre di
torio-uranio di combustibile esaurito sono custodite nel sito ITREC
(Trisaia Research Center) a Rotondella (in provincia di Matera), e
queste barre non possono essere riprocessate in Europa. Si tratta di
combustibile arrivato in Italia dall'impianto di Elk River (Stati
Uniti) nel 1970, nel quadro di un progetto condiviso, che fu poi
abbandonato, tra CNEN (oggi ENEA - l'Ente per le Nuove tecnologie,
l'Energia e l'Ambiente) e l'AEC (Atomic Energy Commission - USA) (ora
DOE). Centinaia di barre simili, che contengono l'uranio-235 al 93% e
addirittura fino al 95% combinato con il torio, sono attualmente
conservate presso il sito americano fiume Savannah.
3. (C) Abbiamo chiesto alle autorità
statunitensi (il Presidente e il DOE) di trasferire in quello stesso
sito anche le poche barre conservate a Rotondella, che possono essere
contenute in due soli “cask” conformi alle esigenze degli Stati
Uniti per lo stoccaggio e il trasporto. Italia fornirà il
finanziamento per l'operazione. Come si può vedere, si tratta di una
piccola cosa. Ma se il problema pratico è poco significativo,
l'impatto psicologico e quindi politico è l'opposto. Il problema è
già cavalcato dalle forze di opposizione locali e nazionali, che
sostengono che il governo Berlusconi sostiene il nord più che il
sud.
4. (C) In data 9 novembre 2005, il
presidente della Sogin (l'Agenzia per la gestione degli impianti
nucleari) ha ripetuto la stessa richiesta al Dipartimento di Energia
e di altri rappresentanti dell'ambasciata, sottolineando che l'Italia
aveva bisogno di una risposta entro la fine di febbraio. In assenza
di risposte, per ragioni di rilevante opportunità - in pratica, al
fine di evitare le manifestazioni - saremmo costretti a trasferire i
due “cask” in Russia per circa 50 anni. Una società di Rosatom
(ex Minatom) ha già mostrato interesse per la conservazione delle
barre per un prezzo decisamente modesto. Dato il rilievo di livello
militare dell'uranio arricchito, presente nelle barre Itrec,
l'operazione potrebbe essere inclusa nel quadro dell'iniziativa
Global Threat Reduction, dal momento che, come ho detto, il
combustibile esausto è venuto da un impianto statunitense. SOGIN è
a disposizione per fornire tutti i dettagli. La decisione degli Stati
Uniti potrebbe essere resa nota in un incontro pubblico a cui vorrei
invitare le autorità regionali e locali delle realtà limitrofe e i
media.
5. (C) Siamo certi del vostro
interessamento in questa materia, Vi ringrazio in anticipo per conto
del governo, e sottolineo ancora una volta che abbiamo bisogno di una
risposta entro la fine di febbraio. Con cordiali saluti,
Gianni Letta
RISPOSTA PROPOSTA
9. (C / divulgabile in Italia) Caro
sottosegretario Letta: Grazie per la sua lettera del 6 febbraio
scorso
10. (C / divulgabile in Italia) Le
posso assicurare che abbiamo capito che il governo Italiano ha
necessità di premere per trovare un percorso risolutivo, e abbiamo
interessato su questo tema il Dipartimento dell'Energia (DOE).
L'Ufficio del Global Nuclear Material per la riduzione dei rischi
nucleari del Nuclear Nazional Security Administration (NNSA), ha
attentamente esaminato la sua richiesta. I funzionari DOE hanno
redatto una nuova recensione al riguardo, dopo che i rappresentanti
NNSA avevano incontrato il Presidente della SOGIN nello scorso
novembre. Purtroppo, non vi è stato alcun cambiamento nella
posizione del Department Of Energy che non può accettare il
materiale di Elk River.
11. (C / divulgabile in Italia) Come
sapete, gli Stati Uniti apprezzano molto la solida partnership con
l'Italia in materia di cooperazione alla non-proliferazione ed allo
sviluppo della scienza e della tecnologia nucleare per scopi
pacifici. Abbiamo cercato di essere utili, nei limiti possibili per
la difficile questione dello smaltimento dei rifiuti nucleari. In
questo caso, seppure con una risposta negativa, volevo garantire di
rispondere rapidamente, in modo che possiate procedere, se
necessario, con i rimedi alternativi descritti nella tua lettera.
FINE TESTO PROPOSTO. SPOGLI
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