In Italia vi sono alcuni cittadini di serie “B” che hanno
bisogno di leggi speciali, contorcimenti giuridici, protezioni
parlamentari e via dicendo. Poi c'è la maggioranza, la serie “A”,
che tra mille difficoltà e sacrifici tira a campare, onestamente e
senza nemmeno lamentarsi. Occorre battersi in favore dei cittadini di
serie “B”, affinché anche per loro la giustizia sia fruibile
senza dover ricorrere a sovvertimenti costituzionali. Non è giusto
discriminarli e costringerli ad una vita piena di ingiustizie ad
personam.
Il caso del povero Berlusconi, che vede Annibale Marini costretto
agli straordinari e del privilegiato Nicola Piccenna che invece è
trattato nei modi e nei tempi consueti.
Viva l'Italia che si salverà grazie ai cittadini di serie “A”.
(questo il testo dell'esposto inviato in vista della convocazione della sezione disciplinare del CSM)
Consiglio Superiore della Magistratura c.a. Presidente On. Giorgio
Napolitano,
Suprema Corte di Cassazione c.a. Procuratore Generale Dr. Gianfranco Ciani,
Ministero della Giustizia c.a. Ministro Prof.ssa Annamaria Cancellieri,
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro c.a. Procuratore Capo Dr. Vincenzo Antonio Lombardo,
Ecc.mi signori,
Suprema Corte di Cassazione c.a. Procuratore Generale Dr. Gianfranco Ciani,
Ministero della Giustizia c.a. Ministro Prof.ssa Annamaria Cancellieri,
Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro c.a. Procuratore Capo Dr. Vincenzo Antonio Lombardo,
Ecc.mi signori,
in
data 21 giugno 2013, la sezione disciplinare del CSM ha pronunciato
la sentenza n. 86 a carico della D.ssa Annunziata Cazzetta, sostituto
procuratore presso il Tribunale di Matera, infliggendole la sanzione
disciplinare della censura.
Secondo
gli accertamenti effettuati, Cazzetta, pur avendo più volte
querelato l'odierno scrivente manteneva la titolarità del
procedimento penale 1184/07 RGNR Matera.
Non
rileva il relatore e omette di rilevarlo la Procura Generale, che
paradossalmente chiedeva l'assoluzione di Cazzetta per insussistenza
dell'illecito (!), che l'incolpata era titolare di circa venti
procedimenti penali in cui l'odierno istante era parte: indagato
oppure parte offesa.
Omette,
la Procura Generale, di istruire il procedimento adeguatamente,
inserendo cioè le numerose querele di cui aveva formalmente notizia
e che riguardavano gli abusi reiterati di Cazzetta che sin dal marzo
2007 (data della sua prima querela contro il sottoscritto) operava
illegittimamente aprendo e mantenendo la titolarità decine di
procedimenti penali e arrivando a disporre sette mesi di
intercettazioni telefoniche ininterrotte ed un provvedimento di
perquisizione e sequestro domiciliare.
Omettono
il relatore nel procedimento disciplinare, Prof. Annibale Marini, ed
il sostituto procuratore generale Dr. Antonio Gialanella, di leggere
la ponderosa documentazione inviata dallo scrivente in cui erano
dettagliati i comportamenti illeciti e delittuosi della D.ssa
Annunziata Cazzetta reiterati nel corso degli anni e resi possibili
dall'inerzia della Procura di Catanzaro e della stessa Procura
Generale presso la Corte di Cassazione che di questi delitti, non
avendoli impediti, sono correi.
Omettono,
Marini e Gialanella, di rilevare che nel procedimento 1184/07,
durante l'udienza del 28/11/2008, davanti al GUP D.ssa Rosa Bia,
invitata formalmente ad astenersi perché nello status di grave
inimicizia verso l'imputato, qui ricorrente, mentiva spudoratamente
dichiarando di “non aver mai querelato il Piccenna” (del fatto
sono state fornite persino le registrazioni audio dell'udienza).
Ebbene,
ecc.mi signori dei piani alti,
CHIEDO
che
nell'udienza straordinaria del 5 settembre 2013, convocata da
Annibale Marini insieme con la Procura Generale presso la Corte di
Cassazione, si prenda atto che vi è un'ingiustizia ben più urgente
e grave delle esternazioni del giudice di Cassazione Antonio Esposito
sulla sentenza a carico di Silvio Berlusconi. Circostanza che merita
l'attenzione disciplinare degli organi preposti alla sorveglianza del
corretto uso dei poteri conferiti ai magistrati e l'intervento
cautelare della magistratura penale per evitare il reiterarsi del
reato da parte di Annunziata Cazzetta.
Con
tutto il rispetto per il Prof. Annibale Marini, per il Dr. Antonio
Gialanella e quanti si stracciano le vesti per una pseudo intervista
che non si capisce in cosa abbia leso i diritti o la sensibilità del
cittadino Silvio Berlusconi, condannato definitivamente per frode
fiscale ai danni del Paese di cui era Presidente del Consiglio, il
sottoscritto ritiene sia più urgente e doveroso intervenire per
impedire ad Annunziata Cazzetta di amministrare la giustizia
inquirente dopo aver abusato per oltre sette anni della sua funzione
in danno del cittadini Nicola Piccenna, incensurato.
Si
allegano nuovamente i documenti che il solerte (per Esposito) Marini
e il prostrato (alla casta dei magistrati) Gialanella hanno omesso di
valutare, confidando che qualcuno si sforzi di mantenere all'Italia
una sufficiente dignità istituzionale.
Viva
l'Italia
Nicola
Piccenna
p.s.
Si allegano:
1. sentenza
sez. Disciplinare CSM N.86 del 21/6/2013
2. Querele
relative al mendacio di Cazzetta nell'udienza del 28/11/2008 (proc.
Pen. 1184/07 RGNR Matera, oggetto della censura inflitta alla
Cazzetta): 9/12/2008; 16/12/2008; 18/1/2010; 17/11/2010; 26/11/2010;
11/8/2011;20/10/2011;
3. Compendio
delle querele e delle istanze inoltrate tra il 2007 ed il 2013 per
gli abusi reiterati e tollerati di Annunziata Cazzetta. (840 pagine
distinte in tre file in formato pdf)
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