TOGHE LUCANE: INDAGATI, PARTI OFFESE, REATI
Dall'atto di chiusura delle indagini preliminari dell'inchiesta denominata "Toghe Lucane" (Sost. Proc. Dr. Luigi De Magistris - Catanzaro), emergono gravissime ipotesi di reato attribuite:
Dall'atto di chiusura delle indagini preliminari dell'inchiesta denominata "Toghe Lucane" (Sost. Proc. Dr. Luigi De Magistris - Catanzaro), emergono gravissime ipotesi di reato attribuite:
1) a magistrati nell'esercizio delle loro funzioni apicali negli uffici della Procura Generale presso la Corte d'Appello di Potenza, della Procura Antimafia di Potenza, della Corte d'Appello di Potenza, della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Matera, del Tribunale di Matera;
2) ad alti Ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni apicali presso gli uffici della Polizia Giudiziaria presso la Procura Antimafia di Potenza e presso la Regione Carabinieri di Basilicata;
3) a politici con mandato parlamentare ricoprenti ruoli di governo o presso la commissione bicamerale antimafia;
4) a tecnici del diritto ricoprenti ruoli apicali presso il Consiglio Superiore della Magistratura o presso alti uffici del Ministero della Giustizia o presso l'Ufficio Ispettivo del medesimo Ministero;
5) ad Amministratori regionali o comunali, ricoprenti ruoli apicali in seno alla Giunta o nei dipartimenti specificamente deputati alla gestione ed al controllo della sicurezza e del territorio;
6) ad alti funzionari statali e imprenditori già noti alle cronache giudiziarie regionali.
I reati loro attribuiti in sede di “ipotesi” sono gravissimi e l'enorme volume delle indagini, dei riscontri testimoniali e delle evidenze fattuali, pur nel rispetto della presunzione d'innocenza, gettano un'ombra sconcertante e rivelano un quadro di collusioni e di concorso ad una sistematica ed organizzata “negazione di giustizia” che appare incontrovertibile. Questo giudizio di ordine politico e sociale, accertato e supportato dai comportamenti documentati in atti, prescinde dalla verità giudiziaria ed attiene ad una evidenza fattuale del degrado istituzionale e morale di cui migliaia di cittadini lucani possono offrire ampia testimonianza diretta. Nella storia dell'Italia repubblicana, ma in generale anche in quella dell'Italia monarchica, mai si era giunti a documentare in sede giudiziaria una così vasta e totalizzante rete di relazioni (supposte criminali) tali da imbrigliare un'intera regione e, forse, molto di più. Alcuni hanno parlato e scritto, commentando l'atto di chiusura delle indagini (516 pagine fitte fitte di nomi, testimonianze e riscontri) di essere rimasti “delusi”, a loro dire si aspettavano qualcosa di più. Beh, non possiamo leggere nei loro pensieri e nemmeno nei loro cuori; ma peggio di così c'è solo la pedofilia, l'antropofagismo ed il terrorismo. Non potevano certo pensare che gli illustri indagati, di cui si conoscevano i nomi e le alte funzioni, fossero sospettabili di siffatte nefandezze. O forse no?
Filippo De Lubac
INDAGATI
Filippo De Lubac
INDAGATI
1. TUFANO Vincenzo, nato a Napoli il 3.10.1935, in ordine ai reati p. e p. dagli artt. 110, 319ter, 326, 416 e 640 bis cod. pen., in Potenza, Matera, Basilicata ed altre parti del territorionazionale, dal 2003 con condotta in atto; Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Potenza
2. BONOMI Gaetano, nato a Napoli il 23.7.1946, in ordine ai reati p. e p. dagli artt. 110, 319ter, 323, 326 e 416 cod. pen., in Potenza, Matera, Basilicata ed altre parti del territorionazionale, dal 2003 con condotta in atto; Sostituto Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Potenza
3. GENOVESE Felicia, nata a Potenza il 11.9.1955, in ordine ai reati p. e p. dagli artt. 110,319ter, 326, 416 e 640 bis cod. pen., in Potenza, Basilicata ed altre parti del territorio nazionale, dal 2003 con condotta in atto; già Sostituto Procuratore presso la D.D.A. di Potenza, oggi Giudice a latere Trib. di Roma;
4. CANNIZZARO Michele, nato a Laganadi (RC) il 19.3.1948, in ordine ai reati p. e p. dagliartt. 110, 319 ter, 416 e 640 bis cod. pen., in Potenza, Basilicata ed altre parti del territorionazionale, dal 2003 con condotta in atto;
5. CHIECO Giuseppe, nato a Bari il 28.10.1946, in ordine ai reati p. e p. dagli artt. 110, 319ter, 326, 416 e 640 bis cod. pen., in Matera, Policoro, Potenza, Basilicata ed altre parti delterritorio nazionale, dal 2003 con condotta in atto; Procuratore Capo presso il Tribunale di Matera
6. GRANESE Iside, nata a Nusco (AV) il 28.2.1939, in ordine ai reati p. e p. dagli artt. 110,319 ter e 416 cod. pen., in Matera, Potenza, Basilicata ed altre parti del territorio nazionale, dal 2003 con condotta in atto; già Presidente Tribunale di Matera, oggi in pensione;
7. CARUSO Attilio, nato a Platì (RC) il 12.5.1944, in ordine al reato p. e p. dagli artt. 110, 319ter e 321 cod. pen., in Matera, Potenza, Basilicata ed altre parti del territorio nazionale, dal 2003 con condotta in atto; già Presidente Banca Popolare del Materano - Gruppo BPER
8. BUCCICO Emilio Nicola, nato a Matera il 28.12.1940, in ordine ai reati p. e p. dagli artt.110, 319 ter e 416 cod. pen., in Potenza, Matera, Basilicata, Roma ed altre parti del territorionazionale, dal 2003 con condotta in atto; già Consigliere del C.S.M. e Senatore della Repubblica, oggi Sindaco di Matera;
9. GENTILI Pietro, nato a Bari il 10.2.1943, in ordine ai reati p. e p. dagli artt. 110, 319, 319ter, 416 e 640 bis cod. pen., in Potenza, Matera, Policoro, Basilicata ed altre parti delterritorio nazionale, dal 2003 con condotta in atto; già Colonnello dei Carabinieri capo aliquota PG Procura Antimafia di Potenza; oggi responsabile sicurezza presso Villaggio Marinagri;
10. VITALE Vincenzo, nato a Rotondella (MT) il 14.10.1940, in ordine ai reati p. e p. dagli artt.110, 319, 319 ter, 416, 434, 479 e 640 bis cod. pen., 44 DPR 380/2001, in Potenza, Matera,Policoro, Basilicata, ed altre parti del territorio nazionale, dal 1997 con condotta in atto;
11. VITALE Marco, nato a Matera il 29.3.1967, in ordine ai reati p. e p. dagli artt. 110, 319, 319ter, 416, 434, 479 e 640 bis cod. pen., 44 DPR 380/2001, in Potenza, Matera, Policoro,Basilicata, ed altre parti del territorio nazionale, dal 1997 con condotta in atto;
12. BUBBICO Filippo, nato a Montescaglioso (MT) il 26.2.1954, in ordine ai reati p. e p. dagliartt. 110, 319, 416, 434 e 640 bis cod. pen., in Potenza, Matera, Policoro, Basilicata, Romaed altre parti del territorio nazionale, dal 1997 con condotta in atto; già Governatore della Basilicata e Sottosegretario alle Attività Economiche, oggi Senatore della Repubblica;
13. MARIOTTI Arnaldo, nato a Cappelle Sul Tavo (PE) il 8.2.1947, in ordine ai reati p. e p.dagli artt. 110, 416 e 640 bis cod. pen., in Potenza, Matera, Policoro, Basilicata, Roma edaltre parti del territorio nazionale, dal 2006 con condotta in atto;
14. GOTI Massimo, nato ad Arezzo il 18.6.1941, in ordine ai reati p. e p. dagli artt. 110, 319,416 e 640 bis cod. pen., in Potenza, Matera, Policoro, Basilicata, Roma ed altre parti delterritorio nazionale, dal 2003 con condotta in atto; Direttore Generale Ministero Attività Economiche;
15. BARBIERI Vincenzo, nato a Roma il 23.8.1949, in ordine ai reati p. e p. dagli artt. 110, 326e 416 cod. pen., in Potenza, Basilicata, Roma ed altre parti del territorio nazionale, dal 2005 con condotta in atto; già Dirigente Generale Ufficio Magistrati del Ministero della Giustizia, oggi magistrato;
16. FASANO Luisa, nata a Potenza il 29.7.1970, in ordine ai reati p. e p. dagli artt. 110, 319 ter,326 e 416 cod. pen., in Potenza, Basilicata ed altre parti del territorio nazionale, dal 2005 con condotta in atto; Capo della Squadra Mobile di Potenza;
17. LABRIOLA Giuseppe, nato a Tursi (MT) il 23.7.1953, in ordine ai reati p. e p. dagli artt.110, 319 ter e 416 cod. pen., in Potenza, Matera, Policoro, Basilicata ed altre parti delterritorio nazionale, dal 2003 con condotta in atto; già Presidente Provinciale dell'Ordine Forense di Matera;
18. DE FILIPPO Vito, nato a S. Arcangelo (PZ) il 27.8.1963, in ordine ai reati p. e p. dagli artt.110, 416 e 640 bis cod. pen., in Potenza, Matera, Policoro, Basilicata, ed altre parti delterritorio nazionale, dal 2000 con condotta in atto; Governatore della Regione Basilicata;
19. SPITZ Elisabetta, nata a Roma il 22.1.1953, in ordine ai reati p. e p. dagli artt. 110, 416 e640 bis cod. pen., in Potenza, Matera, Policoro, Basilicata, Roma ed altre parti del territorionazionale, dal 2003 con condotta in atto;
20. PEPE Giuseppe, nato a Gravina in Puglia (BA) il 31.1.1946, in ordine ai reati p. e p. dagliartt. 110, 416 e 640 bis cod. pen., in Potenza, Matera, Policoro, Basilicata, Roma ed altreparti del territorio nazionale, dal 2003 con condotta in atto;
17. LABRIOLA Giuseppe, nato a Tursi (MT) il 23.7.1953, in ordine ai reati p. e p. dagli artt.110, 319 ter e 416 cod. pen., in Potenza, Matera, Policoro, Basilicata ed altre parti delterritorio nazionale, dal 2003 con condotta in atto; già Presidente Provinciale dell'Ordine Forense di Matera;
18. DE FILIPPO Vito, nato a S. Arcangelo (PZ) il 27.8.1963, in ordine ai reati p. e p. dagli artt.110, 416 e 640 bis cod. pen., in Potenza, Matera, Policoro, Basilicata, ed altre parti delterritorio nazionale, dal 2000 con condotta in atto; Governatore della Regione Basilicata;
19. SPITZ Elisabetta, nata a Roma il 22.1.1953, in ordine ai reati p. e p. dagli artt. 110, 416 e640 bis cod. pen., in Potenza, Matera, Policoro, Basilicata, Roma ed altre parti del territorionazionale, dal 2003 con condotta in atto;
20. PEPE Giuseppe, nato a Gravina in Puglia (BA) il 31.1.1946, in ordine ai reati p. e p. dagliartt. 110, 416 e 640 bis cod. pen., in Potenza, Matera, Policoro, Basilicata, Roma ed altreparti del territorio nazionale, dal 2003 con condotta in atto;
21. VICECONTE Felice, nato a Bari il 4.4.1954, in ordine ai reati p. e p. dagli artt. 110, 319,416, 434, 479 e 640 bis cod. pen., in Potenza, Matera, Policoro, Basilicata, Roma ed altreparti del territorio nazionale, dal 2000 con condotta in atto;
22. LOPATRIELLO Nicolino, nato a Rotondella (MT) il 7.10.1957, in ordine ai reati p. e p.dagli artt. 110, 319, 416, 434, 479 e 640 bis cod. pen., in Potenza, Matera, Policoro,Basilicata, Roma ed altre parti del territorio nazionale, dal 2000 con condotta in atto; Sindaco di Policoro (Mt)
23. MONTESANO Nicola, nato a Policoro (MT) il 25.6.1975, in ordine ai reati p. e p. dagli artt.110, 319, 416 e 640 bis cod. pen., in Potenza, Matera, Policoro, Basilicata, Roma ed altreparti del territorio nazionale, dal 2000 con condotta in atto;
24. VITA Michele, nato a Satriano di Lucania (PZ) il 13.11.1952, in ordine ai reati p. e p. dagliartt. 110, 319, 416 e 640 bis cod. pen., in Potenza, Matera, Policoro, Basilicata, Roma edaltre parti del territorio nazionale, dal 2002 con condotta in atto;
25. AUTERA Vincenzo, nato a Matera il 17.5.1949, in ordine al reato p. e p. dall'art. 378 cod.pen., in Potenza, Matera e Basilicata, dal 2005 con condotta in atto; Giudice della Corte d'Appello di Potenza;
26. DE LUCA Claudia, nata a Napoli il 12.6.1971, in ordine al reato p. e p. dall'art. 314 cod.pen., in Potenza nell'anno 2003; Sost. Proc. presso il Tribunale di Potenza;
27. CENCI Daniele, nato a Perugia il 22.1.1968, in ordine al reato p. e p. dall'art. 323 cod. pen.,in Potenza e Basilicata, dal 2007 al 2008; Giudice;
28. SANTARSERO Vito, nato a Potenza il 2.3.1955, in ordine al reato p. e p. dall'art. 378 cod.pen., in Potenza e Basilicata dal 2005 con condotta in atto;
29. MAURO Vincenzo, nato a Salerno il 5.9.1948, in ordine al reato p. e p. dall'ari. 378 cod.pen., in Potenza e Basilicata dal 2005 al 2007; già Questore a Potenza;
30. CETOLA Massimo, nato a Roma il 17.7.1946, in ordine al reato p. e p. dagli arti. 110 e 323cod. pen., in Potenza, Basilicata ed altre parti del territorio nazionale, negli anni 2005/2006; Generale dei Carabinieri e poi Prefetto, oggi commissario Asp in Calabria;
31. GARELLI Emanuele, nato a Cuneo il 12.4.1949, in ordine ai reati p. e p. dagli artt. 110, 323,326 e 336 cod. pen., in Potenza, Basilicata ed altre parti del territorio nazionale, negli anni 2005/2006; Generale dei Carabinieri;
32. IMPROTA Nicola, nato a Teverola (CE) il 21.8.1949, in ordine ai reati p. e p. dagli artt.110, 323, 326 e 336 cod. pen., in Potenza, Basilicata ed altre parti del territorio nazionale, negli anni 2005/2006; Colonnello dei Carabinieri;
33. POLIGNANO Pietro Giuseppe, nato a Putignano (BA) il 5.12.1959, in ordine ai reati p. e p.dagli artt. 110, 323, 326 e 336 cod. pen., in Potenza, Basilicata ed altre parti del territorio nazionale, negli anni 2005/2006; Colonnello dei Carabinieri;
34. COSTANZO Biagio, nato a Lagonegro (PZ) il 17.5.1969, in ordine al reato p. e p. dagli artt.110 e 326 cod. pen., in Lagonegro, Basilicata ed altre parti del territorio nazionale nell'anno 2005.
PERSONE OFFESE
1. IANNUZZI Alberto, nato a Potenza il 22.4.1958;
2. PAVESE Rocco, nato a Potenza il 27.4.1962;
3. MONTEMURRO Vincenzo, nato a Bari il 9.3.1963;
4. WOODCOCK Henry John, nato a Taunton (GB) il 23.3.1967;
5. GALANTE Giuseppe, nato a Matera il 27.4.1944;
6. LUCIANO Salvatore, nato a Montoro Superiore (AV) il 10.11.1967;
7. ANGIULLI Antonio, nato a Massafra (TA) il 13.8.1976;
8. SENATORE Maria Carmela, nata a Casaletto Spartano (SA) il 30.8.1968;
9. DE FELICE Michele, nato a Potenza il 29.5.1967;
10. MENNUTI Antonio, nato a Montemilone (PZ) il 22.2.1963;
11. DI TOLLA Pasquale, nato a Potenza il 23.12.1966;
12. PICCENNA Nicola, nato a Ventimiglia (IM) il 6.10.1958;
13. COZZI Marcello, nato a Potenza il 24.12.1963;
14. PANIO Giuseppe, nato a San Giorgio Lucano (MT) il 10.12.1937;
15. ZITO Michele Francesco, nato a Ginosa (TA) il 17.8.1942;
16. Ministero dello Sviluppo Economico, in persona del legale rappresentante prò-tempore;
17. Ministero dello Giustizia, in persona del legale rappresentante prò-tempore;
18. Ministero della Difesa, in persona del legale rappresentante prò-tempore;
19. Ministero dell'Interno, in persona del legale rappresentante prò-tempore;
20. Ministero dell'Ambiente, in persona del legale rappresentante prò-tempore.
REATI CONTESTATI (dal Codice Penale vigente)
Articolo/Descrizione
2. PAVESE Rocco, nato a Potenza il 27.4.1962;
3. MONTEMURRO Vincenzo, nato a Bari il 9.3.1963;
4. WOODCOCK Henry John, nato a Taunton (GB) il 23.3.1967;
5. GALANTE Giuseppe, nato a Matera il 27.4.1944;
6. LUCIANO Salvatore, nato a Montoro Superiore (AV) il 10.11.1967;
7. ANGIULLI Antonio, nato a Massafra (TA) il 13.8.1976;
8. SENATORE Maria Carmela, nata a Casaletto Spartano (SA) il 30.8.1968;
9. DE FELICE Michele, nato a Potenza il 29.5.1967;
10. MENNUTI Antonio, nato a Montemilone (PZ) il 22.2.1963;
11. DI TOLLA Pasquale, nato a Potenza il 23.12.1966;
12. PICCENNA Nicola, nato a Ventimiglia (IM) il 6.10.1958;
13. COZZI Marcello, nato a Potenza il 24.12.1963;
14. PANIO Giuseppe, nato a San Giorgio Lucano (MT) il 10.12.1937;
15. ZITO Michele Francesco, nato a Ginosa (TA) il 17.8.1942;
16. Ministero dello Sviluppo Economico, in persona del legale rappresentante prò-tempore;
17. Ministero dello Giustizia, in persona del legale rappresentante prò-tempore;
18. Ministero della Difesa, in persona del legale rappresentante prò-tempore;
19. Ministero dell'Interno, in persona del legale rappresentante prò-tempore;
20. Ministero dell'Ambiente, in persona del legale rappresentante prò-tempore.
REATI CONTESTATI (dal Codice Penale vigente)
Articolo/Descrizione
110 - Quando più persone concorrono nel medesimo reato, ciascuna di esse soggiace alla pena per questo stabilita, salve le disposizioni degli articoli seguenti.
314 - Peculato - Il pubblico ufficiale o l'incaricato di un pubblico servizio, che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropria, è punito con la reclusione da tre a dieci anni.
Si applica la pena della reclusione da sei mesi a tre anni quando il colpevole ha agito al solo scopo di fare uso momentaneo della cosa, e questa, dopo l'uso momentaneo, è stata immediatamente restituita
Si applica la pena della reclusione da sei mesi a tre anni quando il colpevole ha agito al solo scopo di fare uso momentaneo della cosa, e questa, dopo l'uso momentaneo, è stata immediatamente restituita
319 - Corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio - Il pubblico ufficiale, che, per omettere o ritardare o per aver omesso o ritardato un atto del suo ufficio, ovvero per compiere o per aver compiuto un atto contrario ai doveri di ufficio, riceve, per sé o per un terzo, denaro od altra utilità, o ne accetta la promessa, è punito con la reclusione da due a cinque anni
319 ter - Corruzione in atti giudiziari - Se i fatti indicati negli articoli 318 e 319 sono commessi per favorire o danneggiare una parte in un processo civile, penale o amministrativo, si applica la pena della reclusione da tre a otto anni.
Se dal fatto deriva l'ingiusta condanna di taluno alla reclusione non superiore a cinque anni, la pena è della reclusione da quattro a dodici anni; se deriva l'ingiusta condanna alla reclusione superiore a cinque anni o all'ergastolo, la pena è della reclusione da sei a venti anni
Se dal fatto deriva l'ingiusta condanna di taluno alla reclusione non superiore a cinque anni, la pena è della reclusione da quattro a dodici anni; se deriva l'ingiusta condanna alla reclusione superiore a cinque anni o all'ergastolo, la pena è della reclusione da sei a venti anni
323 - Abuso d'ufficio - Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato, il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in violazione di norme di legge o di regolamento, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sè o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.
La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno un carattere di rilevante gravità.
326 - Rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio - Il pubblico ufficiale o la persona incaricata di un pubblico servizio, che, violando i doveri inerenti alle funzioni o al servizio, o comunque abusando della sua qualità, rivela notizie di ufficio, le quali debbano rimanere segrete, o ne agevola in qualsiasi modo la conoscenza, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.
Se l'agevolazione è soltanto colposa, si applica la reclusione fino a un anno.
Il pubblico ufficiale o la persona incaricata di un pubblico servizio, che, per procurare a sé o ad altri un indebito profitto patrimoniale, si avvale illegittimamente di notizie di ufficio, le quali debbano rimanere segrete, è punito con la reclusione da due a cinque anni. Se il fatto è commesso al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto non patrimoniale o di cagionare ad altri un danno ingiusto, si applica la pena della reclusione fino a due anni
La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno un carattere di rilevante gravità.
326 - Rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio - Il pubblico ufficiale o la persona incaricata di un pubblico servizio, che, violando i doveri inerenti alle funzioni o al servizio, o comunque abusando della sua qualità, rivela notizie di ufficio, le quali debbano rimanere segrete, o ne agevola in qualsiasi modo la conoscenza, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni.
Se l'agevolazione è soltanto colposa, si applica la reclusione fino a un anno.
Il pubblico ufficiale o la persona incaricata di un pubblico servizio, che, per procurare a sé o ad altri un indebito profitto patrimoniale, si avvale illegittimamente di notizie di ufficio, le quali debbano rimanere segrete, è punito con la reclusione da due a cinque anni. Se il fatto è commesso al fine di procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto non patrimoniale o di cagionare ad altri un danno ingiusto, si applica la pena della reclusione fino a due anni
336 - Violazione o minaccia a un pubblico ufficiale - Chiunque usa violenza a un pubblico ufficiale o ad un incaricato di un pubblico servizio, per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri, o ad omettere un atto dell'ufficio o del servizio, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni.
La pena è della reclusione fino a tre anni, se il fatto è commesso per costringere alcuna delle persone anzidette a compiere un atto del proprio ufficio o servizio, o per influire, comunque, su di essa.
La pena è della reclusione fino a tre anni, se il fatto è commesso per costringere alcuna delle persone anzidette a compiere un atto del proprio ufficio o servizio, o per influire, comunque, su di essa.
378 - Favoreggiamento personale - Chiunque, dopo che fu commesso un delitto per il quale la legge stabilisce la pena di morte (1) o l'ergastolo o la reclusione, e fuori dei casi di concorso nel medesimo, aiuta taluno a eludere le investigazioni dell'Autorità, o a sottrarsi alle ricerche di questa, è punito con la reclusione fino a quattro anni.
Quando il delitto commesso è quello previsto dall'articolo 416 bis, si applica, in ogni caso, la pena della reclusione non inferiore a due anni (2) .
Se si tratta di delitti per i quali la legge stabilisce una pena diversa, ovvero di contravvenzioni, la pena è della multa fino a lire un milione.
Le disposizioni di questo articolo si applicano anche quando la persona aiutata non è imputabile o risulta che non ha commesso il delitto.
(1) La pena di morte è stata soppressa e sostituita con l'ergastolo.
Quando il delitto commesso è quello previsto dall'articolo 416 bis, si applica, in ogni caso, la pena della reclusione non inferiore a due anni (2) .
Se si tratta di delitti per i quali la legge stabilisce una pena diversa, ovvero di contravvenzioni, la pena è della multa fino a lire un milione.
Le disposizioni di questo articolo si applicano anche quando la persona aiutata non è imputabile o risulta che non ha commesso il delitto.
(1) La pena di morte è stata soppressa e sostituita con l'ergastolo.
416 - Associazione per delinquere - Quando tre o più persone si associano allo scopo di commettere più delitti, coloro che promuovono o costituiscono od organizzano l'associazione sono puniti, per ciò solo, con la reclusione da tre a sette anni.
Per il solo fatto di partecipare all'associazione, la pena è della reclusione da uno a cinque anni. I capi soggiacciono alla stessa pena stabilita per i promotori.
Se gli associati scorrono in armi le campagne o le pubbliche vie si applica la reclusione da cinque a quindici anni.
La pena è aumentata se il numero degli associati è di dieci o più.
434 - Crollo di costruzioni o altri disastri dolosi - Chiunque, fuori dei casi preveduti dagli articoli precedenti, commette un fatto diretto a cagionare il crollo di una costruzione o di una parte di essa ovvero un altro disastro è punito, se dal fatto deriva pericolo per la pubblica incolumità, con la reclusione da uno a cinque anni.
La pena è della reclusione da tre a dodici anni se il crollo o il disastro avviene.
Per il solo fatto di partecipare all'associazione, la pena è della reclusione da uno a cinque anni. I capi soggiacciono alla stessa pena stabilita per i promotori.
Se gli associati scorrono in armi le campagne o le pubbliche vie si applica la reclusione da cinque a quindici anni.
La pena è aumentata se il numero degli associati è di dieci o più.
434 - Crollo di costruzioni o altri disastri dolosi - Chiunque, fuori dei casi preveduti dagli articoli precedenti, commette un fatto diretto a cagionare il crollo di una costruzione o di una parte di essa ovvero un altro disastro è punito, se dal fatto deriva pericolo per la pubblica incolumità, con la reclusione da uno a cinque anni.
La pena è della reclusione da tre a dodici anni se il crollo o il disastro avviene.
479 - Falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici - Il pubblico ufficiale che, ricevendo o formando un atto nell'esercizio delle sue funzioni, attesta falsamente che un fatto è stato da lui compiuto o è avvenuto alla sua presenza, o attesta come da lui ricevute dichiarazioni a lui non rese, ovvero omette o altera dichiarazioni da lui ricevute, o comunque attesta falsamente fatti dei quali l'atto è destinato a provare la verità, soggiace alle pene stabilite nell'articolo 476
640 bis - Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche - La pena è della reclusione da uno a sei anni e si procede d'ufficio se il fatto di cui all'articolo 640 riguarda contributi, finanziamenti, mutui agevolati ovvero altre erogazioni dello stesso tipo, comunque denominate, concessi o erogati da parte dello Stato, di altri enti pubblici o delle Comunità europee
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