Iniziamo la pubblicazione degli atti e delle emergenze dell’inchiesta condotta dalla Procura di Salerno a carico di alcuni magistrati della Procura di Catanzaro. Le ipotesi di reato, ampiamente sostenute da indizi ed elementi probanti, risultano di rilevante gravità. Come si evince sin dalla enunciazione dei capi d’imputazione; ne pubblichiamo alcuni, rinviando alla pubblicazione integrale del decreto di perquisizione consultabile sui siti internet:
(accedi direttamente al decreto di perquisizione suddiviso in 27 parti per comodità d'accesso)
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…al quale Pittelli era legato da rapporti di ventennale amicizia
Lombardi Mariano, Murone Salvatore, Pittelli Giancarlo: Delitto di cui agli artt. 81 I cpv. - 110 - 319 ter - 319 - 321 c.p., perché con più azioni in concorso tra loro, con esecutive di un medesimo disegno criminoso ed in tempi diversi, il primo quale Procuratore della Repubblica, il secondo quale Procuratore Aggiunto Vicario, in servizio presso la Procura della Repubblica di Catanzaro, disponevano, la revoca della coassegnazione del procedimento penale c.d. POSEIDONE recante n.1217/05/21 al sostituto procuratore dottor Luigi de Magistris, primo magistrato inquirente, in ordine di tempo, "delegato" alle indagini preliminari e come tale perfettamente addentro al dinamismo investigativo in itinere …al quale Pittelli, il dr. Lombardi era legato da rapporti di ventennale amicizia e frequentazione tali da indurlo ad inoltrare al Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Catanzaro espressa dichiarazione di astensione dalla trattazione del procedimento. …in particolare, con procura notarile del 18 maggio 2005 il dottor Lombardi conferiva all'avvocato Pittelli mandato per essere difeso nel giudizio di impugnazione innanzi alle Sezioni Unite Civili della Suprema Corte di Cassazione, giudizio promosso dal Ministero della Giustizia avverso la predetta sentenza.
…in concorso tra loro, per un medesimo disegno criminoso
Lombardi Mariano, Murone Salvatore, Pittelli Giancarlo, Favi Dolcino, Saladino Antonio: Delitto di cui agli artt. 110 - 811 cpv. - 319 ter - 319 - 321 - 479 c.p., perché, in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso poste in essere in tempi diversi, agendo il primo nella specifica veste di Procuratore Aggiunto Vicario di Catanzaro, il secondo in quella di Avvocato Generale facente funzioni di Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Catanzaro, il terzo quale Procuratore della Repubblica di Catanzaro, in violazione delle norme di Legge che regolano l'istituto processuale dell'avocazione e attraverso l'adozione di una serie di provvedimenti formali, sostanzialmente adottati sulla base di preventivi accordi interpersonali, antecedenti e susseguenti alla formalizzazione di tale atto, alcuni dei quali aventi contenuto difforme dalla realtà del substrato storico-fenomenico in essi rappresentato, in definitiva ponendo in essere una serie di atti contrari ai loro specifici doveri di ufficio, si determinavano prima alla predisposizione del decreto n.1/07 R. AV., materialmente redatto e siglato dal Procuratore Generale F.F., con il quale veniva disposta l'avocazione del procedimento penale n.2057/06/21, incardinato presso la Procura della Repubblica di Catanzaro ed assegnato al sostituto dottor L. de Magistris, e poi alla designazione, previa “applicazione”, di due Magistrati in servizio presso le Procure di Crotone e Catanzaro intervenuta a seguito di un duplice interpello, contenutisticamente similare, al primo dei quali, indirizzato alla sola Procura di Catanzaro, aveva risposto positivamente, sulla base di una “decisione” assunta dal Procuratore Aggiunto Vicario prima ancora del contatto con il sostituto da segnalare, l'Ufficio del P.M. del capoluogo ed al secondo dei quali, indirizzato a tutte le restanti Procure del Distretto, era investigativamente “interessata” anche la Procura di Paola, le cui determinazioni in tal senso, tuttavia, venivano anticipate dal provvedimento di “applicazione”.
…sulla base di imprecisati dati documentali, non riscontrati né riscontrabili
Lombardi Mariano, Murone Salvatore, Favi Dolcino: Delitto di cui agli artt. 110 - 81 cpv. - 323 - 479 - 378 c.p., perché, in concorso tra loro e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso poste in essere in tempi diversi, il primo nella veste di Avvocato Generale facente funzioni di Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Catanzaro, il secondo, in quella di Procuratore Aggiunto facente funzioni di Procuratore della Repubblica di Catanzaro, in violazione delle norme di legge disciplinanti l’istituto processuale della avocazione (art. 372 c.p.p.), nonché le attività del Pubblico Ministero in materia di accertamenti tecnici e nomina di consulenti tecnici (artt.359, 225 e SS., 231 c.p.p.), attraverso l’adozione di provvedimenti formali, sostanzialmente adottati sulla base di preventivi accordi interpersonali che coinvolgevano anche la persona del dr. Lombardi, Procuratore della Repubblica in Catanzaro, antecedenti e susseguenti alla formalizzazione dei provvedimenti medesimi, aventi contenuto difforme dalla realtà del substrato storico-fenomenico in essi rappresentato, si determinavano a disporre, in assenza di effettive ragioni fattuali e giuridiche atte a giustificare il provvedimento, sulla base di imprecisati dati documentali, non riscontrati nè riscontrabili, e senza alcuna preventiva audizione dell'interessato, la revoca dell'incarico di consulenza tecnica conferito in data 21 marzo 2007 dal Pubblico Ministero dr. De Magistris, originario titolare del procedimento penale n. 2057/06/21 cd. WHY NOT, al Dr. Gioacchino Genchi e la contestuale acquisizione, delegata al Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Catanzaro e al R.O.S. - Reparto Indagini Tecniche di Roma, di tutto materiale documentale, in forma cartacea ed informatica, acquisito al procedimento dal Pubblico Ministero titolare e consegnato al consulente per l’espletamento dell'incarico.
…prospettare falsamente la illegittimità ed illiceità dell'operato del Pubblico Ministero procedente
Iannelli Enzo, Garbati Alfredo, De Lorenzo Domenico, Favi Dolcino: Delitto di cui agli artt. 41 - 110 - 81 I cpv. - 323 - 479 - 378 c.p., perché, i primi tre in concorso tra loro e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso poste in essere in tempi diversi, il quarto con condotte, fenomenicamente autonome, assunte nel periodo di -reggenza" della Procura Generale della Repubblica di Catanzaro sul cui tracciato finalistico/eziologico si andavano ad innestare, a partire dal dicembre del 2007, i successivi comportamenti concorsuali riconducibili agli altri attuali indagati, agenda il primo nella veste di Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Catanzaro, il secondo ed il terzo in qualità di Sostituti Procuratori Generali delegati alla trattazione del provvedimento penale n. 2057/06/21, n. 1/07 R. Avoc, c.d. WHY NOT, in violazione delle norme di legge disciplinanti gli istituti processuali della avocazione (art. 372 c.p.p.), della competenza funzionale per i procedimenti riguardanti i magistrati (art. 11 c.p.p.), della iscrizione nel registro degli indagati (art. 335 c.p.p.), dell'attività di indagine delegata alla P.G. (art.370 c.p.p.) e, in generale, delle garanzie difensive dell'indagato e attraverso l’adozione di una serie di provvedimenti formali aventi contenuto difforme dalla realtà del substrato storico fenomenico in essi rappresentato, si determinavano, nell'ambito dello stesso procedimento penale avocato, in assenza di formali ed autonomi provvedimenti di iscrizione ai sensi dell'art. 335 c.p.p. ed in violazione delle garanzie difensive previste dalla Legge processuale a tutela dei soggetti che rivestono la qualità di persona sottoposta ad indagini preliminari, a conferire deleghe di indagini ai Carabinieri del R.O.S. - Reparto Indagini Tecniche di Roma, per l’espletamento di accertamenti sull'attività di acquisizione dei dati di traffico telefonico di soggetti d'interesse investigativo, attività propria del Pubblico Ministero procedente (in tal modo agendo in violazione dell'art. 11 c.p.p.), nonché sulle attività tecniche di rilevazione, analisi ed elaborazione dei dati medesimi demandate, giusto incarico del 21 marzo 2007, al consulente tecnico del Pubblico Ministero dr. Gioacchino Genchi e da questi espletate nel suo studio di Palermo, allo scopo di prospettare falsamente, sulla base degli esiti degli accertamenti tecnici del R.O.S. compendiati nell'annotazione del 12 gennaio 2008, la illegittimità ed illiceità dell'operato del Pubblico Ministero procedente oltre che la inutilizzabilità processuale dei dati in tal modo acquisiti.
…provvedimenti aventi contenuto difforme dalla realtà del substrato storico-fenomenico in essi rappresentato
Iannelli Enzo, Garbati Alfredo, De Lorenzo Domenico: Delitto di cui agli artt. 110 - 81 I cpv. - 323 - 479 - 378 con più azioni - 368 c.p., perché, in concorso tra loro e esecutive di un medesimo disegno criminoso poste in essere in tempi diversi, agendo il primo nella veste di Procuratore Generale presa> la Corte di Appello di Catanzaro, secondo ed il terzo in quella di Sostituti Procuratori Generali delegati alla trattazione del procedimento penale n. 2057/06/21, n. 1/07 R. Avoc. c.d. WHY NOT, in violazione delle norme di legge disciplinanti gli istituti processuali della avocazione (art. 372 c.p.p.) e della competenza (artt. 9 e ss.), nonché di quelle afferenti le attribuzioni, i compiti ed i doveri del P.M. (artt. 358 e 326 c.p.p.) e attraverso l'adozione di provvedimenti adottati sulla base di preventivi accordi interpersonali, antecedenti e susseguenti alla formalizzazione degli stessi, aventi contenuto difforme dalla realtà del substrato storico-fenomenico in essi rappresentato, si determinavano a disporre, prima, in data 15 gennaio 2008 lo stralcio della posizione dell'indagato Clemente Mastella dal procedimento avocato e la costituzione di autonomo fascicolo processuale recante n. 1/2008 R. Avoc., quindi, a richiedere in data 3-4 marzo 2008 l'archiviazione della posizione del predetto per infondatezza della notizia di reato ai sensi dell'art. 408 c.p.p. - richiesta che veniva recepita nel decreto del G.I.P. di Catanzaro del 1° aprile 2008.
A cura di Bianca Novelli