venerdì 12 dicembre 2008

On. Laboccetta: MI VERGOGNO PER LEI

E' vero che un popolo ha i governanti che si merita? Forse lo era sino a qualche anno fa. Adesso che non possiamo più scegliere per chi votare, è la segreteria dei singoli partiti a "meritarsi" i governanti che varcano le soglie di Palazzo Madama e Montecitorio. Solo per questa considerazione non c'è da affliggersi più di tanto per l'infima bassezza delle affermazioni di tale Amedeo Laboccetta, deputato partenopeo dal passato missino. Egli ha ritenuto utile manifestare tutta la sua umanità nel dibattito alla Camera sulle vicende che hanno interessato i magistrati inquirenti di Salerno e quelli da essi indagati a Catanzaro. Come tutti i "maîtres à penser", ha ritenuto di qualificare solo i magistrati inquirenti con un'occhio di riguardo per il Dr. Luigi de Magistris, non più inquirente ma comunque reo di essersi opposto alla "sottrazione" di due inchieste importanti e delicate (Why Not e Poseidone), di averne concluso una terza sul filo di lana del trasferimento (Toghe Lucane) e di aver agito all'interno delle regole endoprocessuali, senza sottrarsi alle incolpazioni ma difendendosi davanti ai suoi giudici "naturali". Qualificazioni oltre il limite dell'ingiuria, s'intende, come si conviene ad un modo rozzo e volgare di concepire il potere ed il luogo che dovrebbe rappresentare la massima espressione del confronto e del dibattito democratico: il Parlamento. Qualcosa di simile, l'avevamo sentito solo nella telefonata fra un alto magistrato, poi governatore della Calabria ed oggi alto esponente istituzionale, e la sua segretaria. Tale Chiaravalloti, mi pare si chiamasse, e parlava di costringere Luigi De Magistris a difendersi per tutta la vita. Parlava di affidarne le cause alla camorra napoletana. Parlava di corna e si diceva pronto ad approfondire l'argomento. Una volgarità impensabile ma, tuttavia, una volgarità racchiusa fra due cornette telefoniche. Laboccetta Amedeo ha fatto di peggio. Ha trasformato il Parlamento Italiano in un'osteria di quarta categoria, dove gli avventori sono perennemente obnubilati dal vino e prorompono in sproloqui su madri, figlie e mogli altrui, rigorosamente altrui. Il punto è proprio questo, signor onorevole Laboccetta. Lei, deputato per volere di un qualche segretario di partito, non può (e non deve) insinuare in parlamento di "feeling sconvolgenti" di rapporti "di tipo particolare, evidentemente di grande intimità". Noi cittadini, che mai l'avremmo votata ma a cui (purtroppo) non è stato concesso di non votarla, non glielo permettiamo. Non perché difediamo Caio o Sempronio, né perché pretendiamo che da una rapa esca del sangue. Per un motivo più alto e nobile: perché rispettiamo le istituzioni, rispettiamo il parlamento, rispettiamo l'aula dove hanno parlato i padri della nostra Repubblica e mai, mi creda, mai era stata profanata dalle bassezze che sono uscite dalla sua bocca. Si vergogni, On. Laboccetta, e se non capisce che vergognarsi in questi casi è un dovere, lasci che sia io a vergognarmi per Lei. Lasci che sia io a chiedere scusa al Dr. Luigi de Magistris ed alla D.ssa Gabriella Nuzzi, ai PM di Salerno ed a tutti i magistrati che si ritengono soggetti solo alla Legge e non ai partiti o alle logge o alle consorterie o alle cuginanze. Qualcuno lo deve pur fare, in nome dell'Italia Repubblicana che esige il rispetto delle sue Leggi e della sua Costituzione ma che deve ricambiare con il rispetto e la tutela di coloro che si battono per l'Italia libera, democratica e repubblicana. E si ricordi, onorevole, che la Legge è Uguale per Tutti, compreso Lei ed i suoi amici e sodali di partito che sono coinvolti nelle indagini di qualsivoglia procura. Viva l'Italia
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E' disponibile una nuova versione del decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla Procura di Salerno a carico di alcuni magistrati della Procura di Catanzaro. Basta leggerlo per capire la gravità della richiesta di trasferimento avanzata dalla Prima Commissione del CSM a carico del Dr. Luigi Apicella ("reo" di aver avallato il citato decreto). Basta leggerlo per rendersi conto di quali fatti, persone, reati si tenta disperatamente di coprire da un anno a questa parte. La versione attualmente scaricabile è predisposta per consentire la ricerca automatica su nomi o parole. Provate a digitare "Mancino" oppure "Valori" oppure "Pittelli" oppure ....
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Informativa della Guardia di Finanza di Catanzaro - riassuntiva dell'inchiesta TOGHE LUCANE
Nuova versione: consente la ricerca delle ricorrenze di parole o nomi
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5 commenti:

  1. Carissimo Nicola, tu come Carlo Vulpio, non sei un bravo giornalista. Perchè quando scrivi ti indigni, e lo mostri. Non andiamo bene. Loro vogliono altro, Mieli vuole altro. Sta accadendo quello che nemmeno noi pensavamo, e una sporca trasmissione televisiva dovrebbe invitare i massimi esperti del caso (basta scegliere tra gli indagati, ad esempio te, Carlo Vulpio) a spiegare davvero quello che accade. Riguardo al prode Labbboccettina, è bene dire che è colui che si sprecava in appelli e proproneva la grazia per Bruno Contrada. Capisci che tipo di tipo è? Un abbraccio, non mollare.

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  2. Gentile De Luca,
    durante il periodo del mio sequestro, da parte dell'A.G., nei locali del super carcere di Palmi, giuravo al cospetto delle guardie carcerarie e degli altri detenuti che avrei venduto i beni dei miei genitori, fratelli e sorella inclusi, pur di far emergere l'imbroglio in cui ero stato coinvolto! A seguito della mia scarcerazione, ho preso atto che detti beni, ai fini dei miei propositi, sarebbero stati come poche gocce d'acqua a fronte del fabbisogno delle quantità dei maggiori fiumi come il Volga, il Reno, il Danubio, il Nilo ed il Po messi tutti insieme, solo per attenermi ai maggiori che tengo nella poca memoria rimastami. Così anch'io, che non avevo nemici, sono stato costretto ad optare per il famoso detto cinese: “Siediti sulla riva del fiume e aspetta, prima o poi vedrai passare il cadavere del tuo nemico”. Non avevo allora e non ho adesso nemici, ma di cadaveri di gente “indegna”, appollaiato sulla riva del fiume, ne ho visti passare tanti. Peraltro, a pag. 1353 e seguente del decreto dei giudici salernitani, dove sono riportate testimonianze ed atti processuali resi dal denunciante, dottor de Magistris, sul malaffare calabrese, leggo: “... produco altresì due cd contenenti materiale sequestrato all'esito delle perquisizioni compiute nel novembre 2004.... ...in cui vi sono diversi documenti riguardanti condotte attribuibili al Paolo Pollichieni. Si ha la conferma di quale sia il modo illecito di operare del predetto, ricavandosene elementi di evidente analogia con quanto egli sta facendo negli ultimi mesi, che, contrariamente a quanto avrebbe sostenuto in una recente intervista- già da me prodotta- il dottore Cisterna avvinto da legami assai stretti e per certi versi inquietanti con il Pollichieni, nulla hanno a che vedere con il contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso, anzi tutt'altro.....”
    Per amor di verità queste due persone, Pollipieni e Cisterna, non sono assolutamente indagate ma, guarda caso, le testimonianze del magistrato de Magistris riferiscono, che i loro nomi sono venuti a galla in seguito ad una delicata inchiesta per mafia, così detta “Caso Reggio”. Ecco a cosa hanno portato sedici anni di terrore mediatico (Pollipieni) e giudiziario (Cisterna): a far arrestare in assenza di prove, come avvenuto per il sottoscritto, accusato da uno sconosciuto e arrestato dall'allora Gip Cisterna, un'innumerevole quantità di persone ignare di cosa gli stesse succedendo, unitamente ad un esercito di paralitici-disadattati-cialtroni; lasciando, invece, impuniti i veri mafiosi!
    Con la solita stima bartolo iamonte.

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  3. che vergogna !!!!!!!!!!

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  4. berlusconi tentera di approfittare, ma c'è nella gente, la consapevolezza di essere nella mani di un uomo pericoloso che lotta per la sua vita, evitare la galera, evitare la bancarotta, per associazione mafiosa c'è il sequestro dei beni, dato il personaggio ci si aspetto il peggio.

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  5. A noi sudditi non resta che vergognarsi e chiedere scusa per i danni arrecati dall'elefante (il disonorevole Laboccetta) all'interno della cristalliera (il parlamento), sempre meno cristallina. Del resto oggi sotto l'arco di trionfo passa e spassa la mediocrità se non proprio il nulla più assoluto. Lo zufolo magico.

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