martedì 16 dicembre 2008

PETROLIO IN BASILICATA: PRIMI ARRESTI

Un silenzio carico di tensione accompagna la tornata di misure cautelari assunte dal Gip di Potenza, Rocco Pavese, su richiesta del PM John Henry Woodcock.
L'assenza di commenti, prese di posizione e esternazioni a vario titolo sull'operato del PM Woodcock è, di per sé, un caso senza precedenti. Eravamo abituati ai commenti in tempo reale, perlopiù orientati a manifestare solidarietà agli indagati e profondere improperi di varia foggia e natura contro i magistrati procedenti.
Qualcosa si è rotto sul fronte degli strenui detrattori di Woodcock e dei vari magistrati (De Magistris, Forleo,...) che assumevano decisioni "sfavorevoli" alla casta. Adesso prima di parlare aspettano! Sarà l'effetto dell'informazione che timidamente ha ripreso a fare il proprio mestiere? Sarà che non si sentono di commentare un provvedimento che potrebbe essere conosciuto in poche ore dalla stragrande maggioranza degli italiani? Forse è proprio l'effetto Salerno-Catanzaro. Il fatto che dopo le aspre critiche mosse da Nicola Mancino (Vice Pres. del CSM), da Giorgio Napolitano (Pres. del CSM e Pres. della Repubblica Italiana) da Ugo Bergamo (Pres. Prima Commissione CSM), da Enzo Jannelli (Proc. Gen. a Catanzaro, indagato da Salerno), da Luca Palamara (Pres. ANM) all'operato dei magistrati di Salerno, la conoscenza diretta del documento "incriminato" ha svelato che i loquaci alti esponenti istituzionali erano (certamente in buona fede, s'intende) schierati su posizioni assolutamente illegittime se non proprio illegali.
Bene! Apprezziamo il progresso che s'avanza e Vi invitiamo a consultare il decreto con cui il GIP ha disposto gli arresti per le presunte tangenti della TOTAL sullo sfruttamento del giacimento petrolifero lucano di "Tempa Rossa". Fra qualche ora su http://www.toghelucane.blogspot.com, su http://www.ilresto.info e su http://blog.ilresto.info

1 commento:

  1. Non si parla più dell'imminente attentato da parte dei casalesi allo scrittore Saviano! La mafia non dimentica. Quindi le istituzioni, man mano che si spengono i riflettori sul caso, via via aumentano la scorta assegnatagli. Almeno si spera! Anzi non c'è dubbio, considerata la strategia adottata da Sandokan, capo dei casalesi: dal 41 bis, aggravato dal 14 bis, ha spostato l'attenzione dei media prima sull'arresto di un assessore napoletano, quindi, lo ha costretto al suicidio; poi, in ordine, con il caso Catanzaro (resistenza armata e fuorilegge da parte di magistrati ad un provvedimento giudiziario legittimo); la rimozione del giornalista Vulpio, Corriere della Sera (non si allineava alle direttive); l'arresto del sindaco di Pescara (tangenti); quello del deputato Margiotta e dall'Ad della Total (imbrogli sul petrolio della Basilicata); ed infine, notizia di oggi, l'arresto di ulteriori due assessori del Comune di Napoli (corruzione). Il tutto intramezzo alla visita di D'Alema a Bassolino nella quale ha ricevuto in dono una boccetta di melanzane sotto olio, prodotte nei campi sequestrati alla camorra e lavorate, dalle associazioni anti-camorra, nei laboratori finanziati dalla Regione Campania! Che dire!?!? Nulla! È meglio. Diversamente dovremmo suggerire alle Istituzioni di seguire l'esempio siciliano, infatti, le ultime due retate di mafiosi, una risalente al 2001, l'altra di ieri, confermano le analisi degli addetti ai lavori: la mafia in Sicilia è stata sconfitta! (Conseguenza: il sacrificio di de Magistris e dei colleghi calabresi e campani fedeli solo alla legge, come i martiri siciliani)
    bartolo iamonte.

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